Nulla di nuovo sotto il sole tropicale in questa pellicola incentrata sul solito tema pretestuoso che andava in quel particolare periodo, dello scontro fra la decadenza occidentale e la vitalità indigena. Molte scene di nudo sforbiciate dalla censura televisiva, paesaggi da cartolina e dialoghi fotoromanzati, ma stringi stringi di succo proprio niente. Fisicamente parlando sono in gran forma la Araya e la Loncar, molto avvolgente la bella colonna sonora di Umiliani, mentre Ugo Pagliai ricicla con minime varianti il personaggio di 'Guardami nuda'. In chiusura una sequenza di caccia allo squalo ripresa con l’occhio spietato dei mondo-movies, e a dirla proprio tutta un clone rovesciato del capostipite erotico-esotico avviato da Ugo Liberatore con il cult 'Bora-Bora' nel lontano 1965 nel quale nel finale è la moglie del protagonista Corrado Pani a raccogliere un pesce spiaggiato e a rimetterlo in acqua, salvandogli la vita.
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