Il fascino discreto della borghesia |
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Un film di Luis Buñuel.
Con Fernando Rey, Delphine Seyrig, Bulle Ogier, Michel Piccoli, Stéphane Audran.
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Titolo originale Le charme discret de la bourgeoisie.
Commedia,
Ratings: Kids+16,
durata 105 min.
- Francia 1972.
MYMONETRO
Il fascino discreto della borghesia
valutazione media:
4,19
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Bunuel, solo lui...diFeedback: 9060 | altri commenti e recensioni di |
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sabato 3 ottobre 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Veramente, solo Luis Bunuel poteva plasmare un capolavoro dalle qualità così sopraffine. Un film leggero e appassionante. Incuriosisce fin dal principio, con l'appuntamento "mancato" per la cena... E non è che l'inizio! La borghesia (quella con la "B" maiuscola) viene sbeffeggiata e messa in ginocchio a poco a poco in un crescendo di situazioni divertenti, intriganti e paradossali. Un capolavoro reso possibile grazie ad attori straordinari diretti alla perfezione dal regista. I fantasmi di ognuno escono allo scoperto e distruggono la finta immagine raffinata che rende la loro vita così semplice e piacevole. Ogni sequenza è memorabile ma almeno quattro sono degne di nota. La prima quando Thévenot (Paul Frankeur) mette alla prova l'autista dell'ambasciatore (Fernando Rey) per dimostrare che non tutti sono in grado di bere in maniera corretta un Martini Dry... La seconda quando un "curioso" contrattempo genera una tale paura negli ospiti da farli scappare all'istante temendo un possibile arrivo della Polizia. Nella terza sequenza i commensali si trovano finalmente a tavola quando scoprono di essere al centro di un palcoscenico. Tutti escono di scena immediatamente eccetto il vescovo-giardiniere (Julien Bertheau), che si affida senza successo al suggeritore e Sénéchal (Jean-Pierre Cassel) che, sudando, ammette con imbarazzo - "Ma, che ci faccio qui? Io... non so la parte..." -. Ma è la quarta sequenza, geniale e straordinaria, a stupire lo spettatore al punto di disorientarlo. L'episodio del palcoscenico e la successiva cena a casa del colonnello (Claude Piéplu) sono infatti due sogni fatti da Thévenot. In particolare, il primo è un sogno di Sénéchal che viene "sognato" da Thévenot stesso (un sogno nel sogno, dunque), che si sveglia in stato confusionale venendo rassicurato dalla bella moglie (Delphine Seyrig). Davvero impossibile annoiarsi in questo trionfo del surreale ricco di varie amenità. Ad esempio, perchè i protagonisti camminano frettolosi lungo una strada deserta ed assolata? Quale sarà la loro meta? Gli altri episodi non sono da meno e rendono unico questo bellissimo film, da vedere e commentare, una sera, con gli amici. di"Joss"
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