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Cabaret |
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Un film di Bob Fosse.
Con Helmut Griem, Liza Minnelli, Michael York, Marisa Berenson, Joel Grey.
continua»
Drammatico,
durata 128 min.
- USA 1972.
MYMONETRO
Cabaret  
valutazione media:
4,38
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Cabaret
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| venerdì 19 febbraio 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Berlino, 1931. Brian (Michael York), laureando in lingue all'università di Cambridge, si trova a Berlino per imparare la lingua e condivide un appartamento con Sally (Liza Minnelli), lasciva e bellissima ballerina di cabaret. Lui è assolutamente incapace con le donne, lei tuttavia ne è attratta. Scoppia l'amore. Di mezzo però ci si mette Maximilian (Helmut Griem), noto sciupafemmine già impegnato su un altro fronte con Natalia (Marisa Berenson, che interpreterà, tre anni dopo, Lady Lyndon in Barry Lyndon di Kubrick), ricca ragazza ebrea. Presto si scopre che la dicitura di sciupafemmine è per Max riduttiva, e che Brian non è per caso così poco pratico di relazioni con le donne... Da questo vortice di relazioni Sally resta incinta, non si sa di chi. L'amore con Brian è forte e spinge quest'ultimo ad accettare di farsi carico del nascituro. Peccato che la personalità controversa di Sally scompaginerà definitivamente le carte in tavola. Sullo sfondo, osserviamo le concrete avvisaglie dell'avvento al potere dei Nazisti. La sensualità di Liza Minnelli (specialmente nelle scene di ballo al cabaret) è clamorosa, ed è messa al servizio di una vicenda d'amore che, dapprima trita e ritrita, si vivacizza nell'evoluzione triangolare ed assume caratteri più seri nell'evocazione dei primi gradini dell'escalation criminale di Hitler e dei suoi seguaci. Sapiente è la commistione tra questioni di cuore e la sottolineatura del grande fermento politico che la Germania stava vivendo all'epoca. Film ben diretto e più che discreto nel complesso, nonostante debba pagare lo scotto di una prima parte decisamente banale che fatica, e non poco, a farlo decollare.
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