A carina babysitter bionda viene affidato, in una signorile casa isolata, il compito di accudire un bambino di 3 anni. Dovrà guardarsi dalle goffe avances di un suo sfortunato spasimante e, soprattutto, dalla visita decisamente non amichevole del padre del bambino, separato dalla moglie e completamente folle.
La veglia terrorizzata di una baby-sitter è stata spesse volte oggetto di un film. In questo caso convivono grandi pregi e grandi difetti. Fra i pregi, montaggio creativo e inquadrature inusuali contribuiscono a costruire una solida suspence nella prima metà del film. Inoltre risulta molto efficace la visione in soggettiva del folle, che nella bionda baby-sitter vede spesse volte l'amata-odiata moglie, pure bionda. Fra i difetti, una teatralità così forte da trasformare il film, nella sua seconda metà, in un lento dramma isterico avvolto su se stesso, con recitazione troppo sopra le righe e personaggi secondari ridotti al ruolo di inutili e ridicole comparse (si veda l'inconsistente e impacciato intervento finale della polizia).
Peccato, perché l'atmosfera da gotico inglese della prima parte aveva fatto ben sperare.
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