Giù la testa |
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Un film di Sergio Leone.
Con Rod Steiger, James Coburn, Rik Battaglia, Romolo Valli, Maria Monti.
continua»
Western,
durata 150 min.
- Italia 1971.
MYMONETRO
Giù la testa
valutazione media:
4,19
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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I Don Chisciotte e Sancho Pancha messicanidi jackiechan90Feedback: 7144 | altri commenti e recensioni di jackiechan90 |
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giovedì 20 novembre 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Durante la rivoluzione messicana(1913) il bandito Quan(Rod Steiger) incontra l'eccentrico motociclista, esperto di dinamite, Sean(James Coburn). I due diventano soci per rapinare una banca in una cittadina vicina, Mesa Verde. Arrivato in città però Quan si accorge ben presto che la rapina è una scusa di Sean per convincerlo a partecipare alla rivoluzione di cui lui stesso fa parte, coadiuvato da un medico ,il dottor Villega(Romolo Valli). Nonostante al delusione però decide di rimanere a fianco di Sean perchè tra i due si è instaurata una bella amicizia (e perchè spera sempre di arricchirsi scassinando banche con la sua dinamite) e diventa, suo malgrado, un eroe della rivoluzione messicana. Secondo film della cosiddetta "trilogia del tempo" (insieme a "C'era una volta il West" e "C'era una volta in America") raccontato tramite i famosi primi piani e dettagli e un ritmo che mescola campi lunghissimi e silenziosi a scoppi di dinamite che si fondono con la splendida colonna sonora di Ennio Morricone (in una delle sue prove migliori). I due personaggi principali rappresentano una sorta di moderni Don Chisciotte e Sancho Pancha sia nella fisionomia sia nella mentalità, uno più cinico e pragmatico, l'altro più idealista e riflessivo. Esemplari, in questo caso, i dialoghi (meglio sarebbe dire, battibecchi) che i due hanno sull'idea di rivoluzione e su un mondo in cui si trovano a passare come semplici spettatori e in cui intravedono tutta la falsità sotto il velo dell'ipocrisia, sia dei rivoluzionari sia dei conservatori. I due cavalieri erranti continuano imperterriti il loro viaggio consapevoli, da uomini moderni e postcontemporanei quali sono, di essere sempre soli ma sempre legati da un destino comune. Non è l'unico riferimento letterario questo che usa Leone per rendere epico il suo film: la scena dell'esplosione davanti alla banca è un perfetto esempio di "Cavallo di Troia" in versione giocattolo (la rivoluzione è vista come un gioco dopo tutto) mentre la scena della diligenza ricorda, per certi versi, un'altra famosa diligenza: quella di "Palla di sego" di Maupassant.
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