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Lento, lentissimo, il film sembra adeguarsi al pessimismo di fondo del protagonista, bene interpretato da un William Berger in ottima forma. Eccellente appare anche Wayde Preston nel ruolo dell’antagonista. Roberto Mauri disegna una sorta di antieroe in sintonia con i codici del genere ma senza la cinica ferocia nella persecuzione degli avversari. Tra l’altro non si chiama neppure Sartan. Il suo nome è Lee Calloway e il “soprannome di Sartana” gli viene affibbiato in un’unica scena a, al punto da far sospettare che l’utilizzo del nome del pistolero nero portato al successo da Carnimeo sia stato deciso successivamente per ragioni di... botteghino. Del tutto inadeguata appare invece la colonna sonora di Augusto Martelli che in qualche sequenza diventa addirittura fastidiosa.
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