Un uomo da marciapiede |
|||||||||||||
Un film di John Schlesinger.
Con Jon Voight, Brenda Vaccaro, Dustin Hoffman, Sylvia Miles, Bob Balaban.
continua»
Titolo originale Midnight Cowboy.
Drammatico,
durata 113 min.
- USA 1969.
MYMONETRO
Un uomo da marciapiede ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
|||||||||||||
|
|||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un Hoffman cinico e incattivito
di Gianni LuciniFeedback: 29144 | altri commenti e recensioni di Gianni Lucini |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
mercoledì 16 novembre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un anno dopo il grande successo de “Il laureato” Dustin Hoffman si cimenta con altrettanta efficacia e bravura professionale con un personaggio complesso e difficile come quello di Rico Rizzo detto “Sozzo”, un derelitto frustrato e peno di rancore verso una società che l’ha emarginato e lo costringe a vivere d’espedienti. Il suo è un ruolo chiave per la stessa riuscita del film perché se non viene interpretato in modo credibile rischia di vanificare la stessa efficacia della narrazione filmica che si regge proprio sul contrasto tra il disilluso e cinico abitatore dei marciapiedi e il giovanottone pieno di belle speranze costretto suo malgrado a fare i conti con la realtà. Il suo personaggio deve saper incarnare tutto ciò che è estraneo alla stessa concezione del sogno ottimista americano sullo schermo. Non è anglosassone, non ha alcuna prestanza fisica anzi è zoppo e ammalato di tubercolosi, è disincantato dalla vita e non nutre alcuna ambizione oltre a quella di tirare a campare e vive da parassita ai margini della società opulenta e consumista. In più la sua condizione, unita ai malanni fisici lo rende rancoroso e violento. Incattivito da un’esistenza condotta nei bassifondi di New York utilizza tutti i mezzi possibili per sfruttare e ingannare il prossimo. Nonsotante queste caratteristiche, però, sarà proprio lui a dare l’ultima opportunità allo sprovveduto Joe. È evidente che un ruolo simile chiede un’attenta preparazione dal punto di vista recitativo, non soltanto squisitamente tecnica, per evitare di incappare nei due principali rischi che corre chi deve dare anima e corpo a questo tipo di personaggi. Il primo è quello di attingere troppo alla lezione teatrale, interiorizzando troppo il personaggio con una scarsa e a volte inefficace resa filmica. L’altro è quello di esagerare nell’espressività corporale finendo per farlo assomigliare più a una caratterizzazione che a un ruolo di protagonista. Dustin Hoffman evita tutti i rischi e dà una grande prova del suo talento inaugurando quello stile di recitazione nervosa, sorretta da una serie di tic in invasivi, che caratterizzerà in futuro molte delle sue più importanti prove d’attore.
[+] lascia un commento a gianni lucini »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimi commenti e recensioni di Gianni Lucini:
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Recensioni & Opinionisti |
Premi |
Multimedia | Shop & Showtime |
Pubblico (per gradimento)
1° | chriss 2° | fedson 3° | gianni lucini 4° | gianni lucini 5° | joker 91 6° | shiningeyes 7° | great steven 8° | eugenio 9° | dandy |
Premio Oscar (10) Nastri d'Argento (2) David di Donatello (4) Articoli & News |