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Damiani , qualche anno dopo aver diretto " LA NOIA" in maniera a dir poco ottimale, ritorna a cimentarsi con una trasposizione di uno scritto di Moravia, in questo caso il racconto " MArcia Indietro" , con uno spirito ed una tecnica decisamente differenti. AL vicenda inizia in virtù di una volontaria indiscrezione ; Alberto ( J.Sorel) spia Claudia ( C.Spaak) mentre è al telefono con Greta ( F.BOlkan) e scopre che il loro legame va ben oltre la dichiarata amicizia , ma sconfina in una morbosa complicità. Greta , pur amando Claudia ed essendone gelosa, è a conoscenza delle sue molteplici frequentazioni maschili quindi anche di ALberto. Spunta anche un pretendente Pietro ( G.Proietti) possessivo ed ottuso tanto da essere manesco. Albertto è incuriosito da questa rete di relazioni non convenzionale e senza difficoltà entra a farne aprte ,Cerca di comprendere, amodo suo , sia Claudia che greta ma scoprirà che , come diceva O.Wilde, le donne vanno amate e non comprese. Alberto non abbandona mai la sua macchina da presa amatoriale, con la quale riprendo tutti gli eventi della commedia umana che si palesano di fronte a sè , tentando di dare una senso alla realtà. Ma la verità è nell' occhio di chi osserva e il regista , tramite i dialoghi, istruisce lo spettatore su come , tramite il montaggio, si possaano alterare gli eventi ripresi. Narrazione molto dilatata, tempi decisamente lungo e d una accennato non linearità nella vicenda ne fanno un film che strizza l'occhio alla sperimentazione , senza mai riuscirci del tutto. Da vedere comunque
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