laurence316
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mercoledì 27 settembre 2017
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imprescindibile pietra miliare dell'horror...
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... politico a la Romero
Prendendo spunto dal celebre romanzo Io sono Leggenda di Richard Matheson, Romero dà vita a quello che è una delle pietre miliari dell'horror cinematografico, un film di sorprendente audacia per l'epoca (e, difatti, puntualmente stroncato dalla gran parte degli ottusi critici di allora), che fonde abilmente l'horror, la tensione, la suspense, il thriller con l'ironia e il sarcasmo che saranno poi tipici di tutti i successivi film del regista.
La notte dei morti viventi presenta ovviamente, a causa della povertà di mezzi, effetti speciali che al giorno d'oggi ormai non impressionano più nessuno, ma la sua importanza risiede nella capacità di suggerire più che di mostrare, nel riuscire a creare un clima di perenne tensione, nel presentare una trama per niente banale e in evidente contrasto con i tabù del periodo, a cominciare dalla scelta come protagonista di un attore di colore, Jones, semplicemente in quanto il suo fu il miglior provino, secondo Romero.
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... politico a la Romero
Prendendo spunto dal celebre romanzo Io sono Leggenda di Richard Matheson, Romero dà vita a quello che è una delle pietre miliari dell'horror cinematografico, un film di sorprendente audacia per l'epoca (e, difatti, puntualmente stroncato dalla gran parte degli ottusi critici di allora), che fonde abilmente l'horror, la tensione, la suspense, il thriller con l'ironia e il sarcasmo che saranno poi tipici di tutti i successivi film del regista.
La notte dei morti viventi presenta ovviamente, a causa della povertà di mezzi, effetti speciali che al giorno d'oggi ormai non impressionano più nessuno, ma la sua importanza risiede nella capacità di suggerire più che di mostrare, nel riuscire a creare un clima di perenne tensione, nel presentare una trama per niente banale e in evidente contrasto con i tabù del periodo, a cominciare dalla scelta come protagonista di un attore di colore, Jones, semplicemente in quanto il suo fu il miglior provino, secondo Romero.
Girato in alcune settimane, con un gruppo di amici e attori quasi del tutto sconosciuti e con un'irrisoria spesa finale di appena 114.000 dollari, La notte dei morti viventi è l'inizio dell'omonima e prolifica saga, ispiratrice di schiere di cineasti nei decenni successivi, e immancabile nella personale videoteca di qualsiasi appassionato.
Piccola curiosità: per un errore della produzione ora il film è entrato nel pubblico dominio.
Remake non troppo riuscito di Tom Savini nel 1990.
Seguito da altri 5 film, a cominciare dall'eccezionale Zombi (Dawn of The Dead), del 1978. Da evitare, invece, l'inutile Night of the Living Dead: 30th Anniversary Edition del 1999 di John Russo, con nuove scene girate ex novo e una nuova, dimenticabile colonna sonora di Scott Vladimir Licina.
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tiziana
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giovedì 30 agosto 2001
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il primo (e l'unico)
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Mi chiedo chi ha scritto la "critica", comunque - a mio avviso - "La notte dei morti viventi" rappresenta la stupefacente pietra miliare di una sequela di brutti remakes. Forse, chi l'ha scritta, ha confuso per ignoranza questo film con uno qualunque del suo genere. Da annoverare tra i più bei film horror che mai siano stati realizzati, il capolavoro di Romero lascia un segno indelebile nelle paure ancestrali di tutti. Ma lo strazio peggiore, ancora più devastante della vicenda stessa, è il finale: una dozzina di persone passano una notte intera a cercare di sopravvivere, e se la cava uno soltanto. Ma viene ucciso per sbaglio, la mattina dopo, dai tanto agoniati soccorsi. L'utilizzo del bianco e nero (e questa è vera classe), i fermi immagine sui titoli finali, le musiche - tanto macabre quanto azzeccate - e la speranza uccisa e non risorta, enfatizzano all'estremo il raccapriccio che - dall'inizio alla fine - terrorizza anche gli animi più robusti.
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Mi chiedo chi ha scritto la "critica", comunque - a mio avviso - "La notte dei morti viventi" rappresenta la stupefacente pietra miliare di una sequela di brutti remakes. Forse, chi l'ha scritta, ha confuso per ignoranza questo film con uno qualunque del suo genere. Da annoverare tra i più bei film horror che mai siano stati realizzati, il capolavoro di Romero lascia un segno indelebile nelle paure ancestrali di tutti. Ma lo strazio peggiore, ancora più devastante della vicenda stessa, è il finale: una dozzina di persone passano una notte intera a cercare di sopravvivere, e se la cava uno soltanto. Ma viene ucciso per sbaglio, la mattina dopo, dai tanto agoniati soccorsi. L'utilizzo del bianco e nero (e questa è vera classe), i fermi immagine sui titoli finali, le musiche - tanto macabre quanto azzeccate - e la speranza uccisa e non risorta, enfatizzano all'estremo il raccapriccio che - dall'inizio alla fine - terrorizza anche gli animi più robusti. Da non vedere se si soffre di cuore: (a confronto, Nightmare è un film di Stanlio e Ollio).
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[+] ottimo!!!
(di francesco)
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rambo
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giovedì 31 maggio 2001
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pietra miliare dell' horror
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Una ragazza e un nero (O’ Dea e Jones), assediati da un esercito di zombi si barricano in una casa disabitata.
Realizzato con un costo irrisorio e da una troupe di studenti universitari, l’ esordio di Romero è diventato un cult-movie importantissimo nella storia del cinema horror, dando il via al filone del film sugli zombi. Allucinato, claustrofobico, quasi insostenibile nel suspense, un autentico capolavoro del genere. Rifatto da Tom Savini nel 1990 (sotto la produzione dello stesso Romero). Il regista ha realizzato altri due film sullo stesso argomento : Zombi nel 79 e Il Giorno degli Zombi nell’ 85.
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nino
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domenica 8 febbraio 2009
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capostipite e capolavoro
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"La notte dei morti viventi" è un film assolutamente unico e sarà destinato ad essere tale (non so ancora per quanti anni) dato che tutti i successivi sequel l'hanno superato solamente in effetti speciali ed azione, ma non sono riusciti mai ad eguagliarne lo spessore macabro, la creatività incredibile di idee di cui è caratterizzato e soprattutto l'eccezionale impatto realistico che esso è riuscito a trasmettermi. La bellezza stilistica del bianco e nero, l'interpretazione di stampo classico degli attori (che non rivedremo mai più nei futuri films), l'ambientazione claustrofobica nella quale vengono a trovarsi i sopravvisuti all'interno dell'isolata casa di campagna (e che sarà ripresa da tanti, ma dico tanti altri films e filmetti del genere fino alla noia), l'amaro finale a sorpresa e per non parlare delle intelligenti tematiche sociali e politiche di cui la pellicola è caratterizzata, mi spingono a definire questo film di Romero un capolavoro della filmografia horror, e non solo, assolutamente intramontabile ed insuperabile.
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"La notte dei morti viventi" è un film assolutamente unico e sarà destinato ad essere tale (non so ancora per quanti anni) dato che tutti i successivi sequel l'hanno superato solamente in effetti speciali ed azione, ma non sono riusciti mai ad eguagliarne lo spessore macabro, la creatività incredibile di idee di cui è caratterizzato e soprattutto l'eccezionale impatto realistico che esso è riuscito a trasmettermi. La bellezza stilistica del bianco e nero, l'interpretazione di stampo classico degli attori (che non rivedremo mai più nei futuri films), l'ambientazione claustrofobica nella quale vengono a trovarsi i sopravvisuti all'interno dell'isolata casa di campagna (e che sarà ripresa da tanti, ma dico tanti altri films e filmetti del genere fino alla noia), l'amaro finale a sorpresa e per non parlare delle intelligenti tematiche sociali e politiche di cui la pellicola è caratterizzata, mi spingono a definire questo film di Romero un capolavoro della filmografia horror, e non solo, assolutamente intramontabile ed insuperabile. In conclusione, cosa mi ha praticamente colpito di più di questo film? Il suo realismo, appunto. Voglio dire, sforzandoci di non vederlo come un film, quello che si vede sembra tutto sorprendentemente vero (merito anche del fatto che gli zombi sono poco truccati). Alla faccia degli splatter moderni nei quali la finzione scenica e surreale ci appare evidente.
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chriss
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martedì 24 agosto 2010
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il capolavoro horror di romero...
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La notte dei morti viventi è il capolavoro horror di George Romero, anche per quello che vuole o vorrebbe sottoindendere. Il film è del 1968: erano gli anni del Vietnam e si era ancora in piena Guerra Fredda; erano gli anni dei presunti viaggi sulla luna, del predicatore Martin Luther King (che lottava per il popolo di colore) e del movimento femminile. Fateci caso: gli elicotteri, le radio e i telegiornali (messi continuamente in onda) e i fuochi che bruciano gli zombi potrebbero, vagamente, somigliare a ciò che veniva riportato ai tempi dal Vietnam; gli zombi si risvegliano a causa delle radiazioni di una sonda; uno dei personaggi principali è di colore (Ben, in perenne conflitto con un bianco) e le donne del film sono quattro dei sette personaggi in totale: tutto un caso? Forse no! Forse Romero, nel suo film, alludeva a qualcosa.
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La notte dei morti viventi è il capolavoro horror di George Romero, anche per quello che vuole o vorrebbe sottoindendere. Il film è del 1968: erano gli anni del Vietnam e si era ancora in piena Guerra Fredda; erano gli anni dei presunti viaggi sulla luna, del predicatore Martin Luther King (che lottava per il popolo di colore) e del movimento femminile. Fateci caso: gli elicotteri, le radio e i telegiornali (messi continuamente in onda) e i fuochi che bruciano gli zombi potrebbero, vagamente, somigliare a ciò che veniva riportato ai tempi dal Vietnam; gli zombi si risvegliano a causa delle radiazioni di una sonda; uno dei personaggi principali è di colore (Ben, in perenne conflitto con un bianco) e le donne del film sono quattro dei sette personaggi in totale: tutto un caso? Forse no! Forse Romero, nel suo film, alludeva a qualcosa. Per fare questa recensione, ovviamente, mi sono dovuto documentare un pò in giro. Però, questa simbologia, mi era già passata per la testa prima che mi informassi. Non ero sicuro di ciò e nemmeno lo sono ancora tuttora. Per quei tempi, tuttavia, fu un film in un certo senso rivoluzionario. Romero, ovviamente, negò tutto. Il film è profondamente pessimista. Lo conferma il finale drammatico. Per quanto riguarda gli altri aspetti del film, si può dire intanto che Romero comincia la sua opera in pieno giorno e la fa terminare alle prime luci dell' alba e poi di nuovo in pieno giorno. La vera lotta, però, si svolgerà di notte. Il primo zombi non morde, inizialmente la sua vittima, però utilizza un sasso per rompere il vetro della macchina di Barbara. Gli zombi di Romero non sono poi tanto stupidi. Se osservate attentamente il film, essi usano degli utensili (sassi, bastoni), anche per spaccare i fari delle macchine o per cercare di sfondare qualche porta. Essi sono cioè, ancora un pò umani, se così si può dire. E nemmeno tanto lenti! Sembrano avere ricordi di un passato umano. La vere angosce che crea Romero sono la casa isolata ed il buio con musica tetra in sottofondo: forse Sam Raimi si ispirò vagamente a tale film per "La Casa"? Io credo proprio di sì! Quando Barbara entra nella casa si spaventa per le teste di animali imbalsamati. Anche nella "Casa maledetta di Raimi" c' è una testa imbalsamata e corna di animali appesi al muro: un' altra coincidenza? I personaggi di questo film sono tutti diversi uno dall' altro. L' uomo di colore, Ben, è il più coraggioso; Barbara, invece, rimane scioccata dalla presunta morte del fratello che, successivamente, verrà trasformato. Il signor Cooper è il vigliacco di turno, mentre la coppietta, in qualche modo, cerca di aiutare Ben. La bambina è stata, purtroppo, morsa, mentre la madre rimprovera spesso suo marito, il signor, Cooper, delle scelte sbagliate che fa (non aiuta Ben o non crede in quel che fa). Il film è costato meno di 120 mila dollari, incassandone quasi 30 milioni: con un rapido calcolo ci accorgiamo che ha guadagnato più di 250 volte i soldi investiti dalla produzione. Comincio seriamente a pensare che, i film a basso costo, siano non solo i più redditizi, ma anche i migliori se fatti in un certo contesto storico veritiero o se siano fatti realmente accaduti. Anche "Non aprite quella porta" si ispirava vagamente ad una storia vera. Più un fatto realmente accaduto è trucido ed efferato, più colpisce gli spettatori: portandoli al cinema naturalmente! Vedere le interiora, di qualche malcapitato, essere inghiottite da uno o più zombi, oltre che a spaventarci, ci affascina: in fondo, sotto sotto, siamo tutti un pò macabri: oppure no? Per tutta questa serie di motivi il film vale cinque stelle. Bravo Romero per la sua geniale intuizione. Firmato Christian...
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renato c.
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sabato 18 maggio 2013
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il capostipite dei "zombie films"
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Ormai siamo abituati a zombies, cannibali, antropofagi e mostri vari, ma quando questo film è uscito deve essere stato un bello shock! Il capostipite comunque deve essere rimasto in prima linea come lo è stato "L'invasione degli ultracorpi" di Don Siegel che è stato un piccolo capolavoro e che ha avuto non so quanti remakes! Alcune scene, quelle in cui gli zombies si cibano di corpi umani, sono veramente raccapriccianti! C'è una cosa che comunque mi ha colpito in questo film che non so se è voluta o casuale, lo sceriffo dall'aspetto e dai modi di fare tipicamente degli stati del sud, che alla fine, per sicurezza, fa sparare in mezzo agli occhi del protagonista di colore! Precauzione di difesa oppure odio razziale? Paura di un nuovo zombie o approfittarne per far fuori un afroamericano? Il finale del film si presta a tutte le interpretazioni, non dimentichiamo che il film è del 1968 che oltre ad essere stato l'anno della contestazione globale è stato anche l'anno degli assassinii di Martin Luther King e di Robert Kennedy! (ed anche della stroncatura violenta della "primavera di Praga"!).
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Ormai siamo abituati a zombies, cannibali, antropofagi e mostri vari, ma quando questo film è uscito deve essere stato un bello shock! Il capostipite comunque deve essere rimasto in prima linea come lo è stato "L'invasione degli ultracorpi" di Don Siegel che è stato un piccolo capolavoro e che ha avuto non so quanti remakes! Alcune scene, quelle in cui gli zombies si cibano di corpi umani, sono veramente raccapriccianti! C'è una cosa che comunque mi ha colpito in questo film che non so se è voluta o casuale, lo sceriffo dall'aspetto e dai modi di fare tipicamente degli stati del sud, che alla fine, per sicurezza, fa sparare in mezzo agli occhi del protagonista di colore! Precauzione di difesa oppure odio razziale? Paura di un nuovo zombie o approfittarne per far fuori un afroamericano? Il finale del film si presta a tutte le interpretazioni, non dimentichiamo che il film è del 1968 che oltre ad essere stato l'anno della contestazione globale è stato anche l'anno degli assassinii di Martin Luther King e di Robert Kennedy! (ed anche della stroncatura violenta della "primavera di Praga"!). Ed forse questo finale a dare a questo film una piega diversa ad i successivi films su zombies. vampiri, ecc. chiamati odiernamente "thrillers", ma che negli anni ' 60 venivano definiti: terrificanti!
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[+] una delle pietre miliari dell'horror contemporaneo
(di antonio montefalcone)
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romina perotti
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giovedì 1 dicembre 2005
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cult
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Per gli appassionati è sicuramente un film da collezione,perchè ineguagliabile.
Il bianco e nero rende l'atmosfera ancora più suggestionante e l'intreccio tra i vari personaggi è ben studiato.
Fin dalle prime battute dove i due fratelli si ritrovano al cimitero sulla tomba della madre,lo spettatore si immedesima nei prottagonisti. "Barbara i morti verranno a prenderti..." e sembra solo uno stupido scherzo,quando da lontano nella penombra qualcuno si avvicina.....
Poi nella casa quello che più colpisce è Cooper che anche nel film del 90' di Saimi,recita la parte dell'egoista di turno e cioè : " mi voglio salvare io, degli altri non m'importa". In realtà è la persona che più di tutti ha paura e si comporta da psicopatico volendo a tutti i costi rifugiarsi in cantina.
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Per gli appassionati è sicuramente un film da collezione,perchè ineguagliabile.
Il bianco e nero rende l'atmosfera ancora più suggestionante e l'intreccio tra i vari personaggi è ben studiato.
Fin dalle prime battute dove i due fratelli si ritrovano al cimitero sulla tomba della madre,lo spettatore si immedesima nei prottagonisti. "Barbara i morti verranno a prenderti..." e sembra solo uno stupido scherzo,quando da lontano nella penombra qualcuno si avvicina.....
Poi nella casa quello che più colpisce è Cooper che anche nel film del 90' di Saimi,recita la parte dell'egoista di turno e cioè : " mi voglio salvare io, degli altri non m'importa". In realtà è la persona che più di tutti ha paura e si comporta da psicopatico volendo a tutti i costi rifugiarsi in cantina. Nella versione di Saimi arriva addirittura a rompere il televisore per non sentire....Questa però è la morale di Romero che verrà ripresa anche in Zombie : di fronte ad un pericolo inspiegabile quanto è importante la solidarietà ?
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biso93
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venerdì 10 febbraio 2017
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cult che cambio' l'horror
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La notte dei morti viventi e' un film del 1968, opera prima del regista George A. Romero, il padre dello zombie horror. Girato con due soldi, film con uno stampo molto amatoriale, Night of the living dead riesce a colpire lo spettatore attraverso una narrazione quasi perfetta, con scelte registiche azzeccate e scene intelligenti e ben girate, alle quali molti registi a venire si ispireranno. Molto politico e con parecchie critiche sociali, rappresenta un film di genere che oltre ad intrattenere vuole farci ragionare su certe tematiche. Grande esordio e nonostante abbia i suoi anni, merita sicuramente una visione!
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andrea
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domenica 8 febbraio 2009
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quando tra gli zombie c'è il regista romero...
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Quando due fratelli, Johnny e Barbara, fanno visita all'isolato cimitero nel quale è sepolto il loro padre, un uomo dall'aspetto mortale li aggredisce, uccidento Johnny. Barbara fugge e si rifugia in una casa di campagna che viene immediatamente assediata da morti viventi, misteriosamente risvegliati da radiazioni spaziali. Dopo che un'altro superstite, Ben, raggiunge Barbara all'interno dell'abitazione inizia una disperata lotta per la sopravvivenza che avrà un brutto finale. Capolavoro dell'horror contemporaneo(ai tempi dell'uscita cinematografica, 1968) firmato dall'allora esordiente George A. Romero; divenuto poi il cultore dello zombie movie odierno. Per valutare questa pellicola, però, è necessario risalire alla fine degli anni '60, quando La Notte Dei Morti Viventi faceva paura e rifletteva abilmente le paure della società Americana riguardo alla guerra e alle nuove tecnologie in via di produzione.
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Quando due fratelli, Johnny e Barbara, fanno visita all'isolato cimitero nel quale è sepolto il loro padre, un uomo dall'aspetto mortale li aggredisce, uccidento Johnny. Barbara fugge e si rifugia in una casa di campagna che viene immediatamente assediata da morti viventi, misteriosamente risvegliati da radiazioni spaziali. Dopo che un'altro superstite, Ben, raggiunge Barbara all'interno dell'abitazione inizia una disperata lotta per la sopravvivenza che avrà un brutto finale. Capolavoro dell'horror contemporaneo(ai tempi dell'uscita cinematografica, 1968) firmato dall'allora esordiente George A. Romero; divenuto poi il cultore dello zombie movie odierno. Per valutare questa pellicola, però, è necessario risalire alla fine degli anni '60, quando La Notte Dei Morti Viventi faceva paura e rifletteva abilmente le paure della società Americana riguardo alla guerra e alle nuove tecnologie in via di produzione. E difatti, Romero(come nei successivi suoi film) si serve degli zombie per raccontare un film horror ma allo stesso tempo politico, che si dipartiva da una sua idea di società e di rappresentazione della società. In modo tecnico, invece, il film è un'ottimo esempio di horror vecchio stile dove la colonna sonora era la componente principale per spaventare lo spettatore e dove il colpo di scena arrivava quando meno te lo aspettavi. Tutti aspetti, compresi gli zombie, che, se visti oggi, non fanno più paura perchè sanno di già visto e la formula dello zombie movie, sfruttata da numerosi remake e sequel(spesso anche televisivi) non dispone più della sua carica di terrore e tensione che trasmetteva al pubblico. Romero era(ma anche negli ultimi tempi) al passo coi tempi e i suoi zombie, sono incisivi, violenti e pieni di personalità tanto da ragionare e attaccare gli altri esseri umani spinti da una incontrollabile fame per la carne umana. Il basso budget è anche la carta vincente della pellicola. Gli effetti speciali di make up sono quasi inesistenti e mostrano(con un effetto di trucco bianco) delle persone che sembrano veramente morte, mentre, per quanto riguarda i cadaveri e il sangue, c'è qualche effetto di make up in più; giusto per rendere realistica la carneficina dei morti viventi. Il film riserva molte sorprese e il finale, riassume in un'unica sequenza(l'uccisione involontaria dell'unico superstite, l'attore Duane Jones) quello che Romero voleva comunicare ai suoi spettatori. Una pellicola impressionante che col tempo è capace ancora di sorprendere ma non più di spaventare, molto incisiva e visivamente(al tempo) perfetta. Da guardare in bianco e nero anche se nelle successive edizioni Dvd, sono state apportate modifiche di montaggio e di ripresa che hanno consentito di applicare il colore nelle sequenze. Consigliato.
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nick castle
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mercoledì 3 novembre 2010
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interessante...
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Dopo santificazioni varie, "La notte dei morti viventi" è sinonimo dell'horror cinematografico socialmente impegnato. Forse non è il miglior film di George A. Romero e forse non era un granchè come film neanche nel 1968, ma i tempi erano giusti e l'idea venne da sola, così Romero e Russo raccolsero l'esca e si buttarono nell'impresa, una delle più clamorose, siamo davanti quindi al vecchio "Paranormal Activity". La guerra del Vietnam, la rivoluzione culturale, i figli dei fiori, la chiusura mentale, sono i principali obbiettivi di questa pellicola più politica che orrorifica, anche se non tutti riescono a ricevere il lato politico e critico dell'opera.
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Dopo santificazioni varie, "La notte dei morti viventi" è sinonimo dell'horror cinematografico socialmente impegnato. Forse non è il miglior film di George A. Romero e forse non era un granchè come film neanche nel 1968, ma i tempi erano giusti e l'idea venne da sola, così Romero e Russo raccolsero l'esca e si buttarono nell'impresa, una delle più clamorose, siamo davanti quindi al vecchio "Paranormal Activity". La guerra del Vietnam, la rivoluzione culturale, i figli dei fiori, la chiusura mentale, sono i principali obbiettivi di questa pellicola più politica che orrorifica, anche se non tutti riescono a ricevere il lato politico e critico dell'opera.
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[+] ?
(di nonvogliogiudicaremalofar�)
[ - ] ?
[+] no, ma adesso .....
(di paolo salvaro)
[ - ] no, ma adesso .....
[+] c'è!!!
(di renato c.)
[ - ] c'è!!!
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