Era l'epoca, che io sappia, di film basati su"Flint", tutto azione e belle donne, un po'il pendant"giallo"di Bond, film di spionaggio che all'epoca spopolava. Ecco allora Kirk Douglas(congratulations al centenario ormai da mezzo anno)con Sylva Koscina e Eli Wallach in questo"A Lovely Day to Die"(1968), di David Lovell Rich, molto spumeggiante, dove l'ivestifatore Jim(Douglas, appunto)cerca di salvare dalla condanna la giovane vedova di un uomo molto ricco, ucciso in circostanze più che sospette e dove i sospetti ricadono appunto sulla vedovella, detta la"zingara"(il titolo italiano, chiaramente impostato sull'attore, serve a catturare molto pubblico sul protagonista). Un film piacevole, tutt'altro che geniale, ma pieno di colpi di scena, nei quali Lovell Rich si orienta bene, da specialista del genere qual è, da vero interprete Douglas, con quell'aria spavalda da"Son of a Bich"che"non chiede mai"(quando liquida una ragazza passando ad un'altra, la scusa, immancabilmente recita: "Ho avuto un improvviso lutto familiare"...), che sa difendersi e difendere senza problemi, che si afferma anche quando gli va storta, beninteso solo provvisoriamente... La Koscina aveva giorni oltremodo felici, in specie fisicamente, riuscendo ad"esplodere"come eroina sexy, invero in un panorama femminile comunque vistoso. Poi balli e musica yé-yé, molto altro ancora, in un film nel quale il picaere della detection lascia decisamente il posto all'azione e alla sorpresa, a quell'"improvviso"che al cinema, vista la tecnica, riesce anche di più che a teatro, pur se l'"improvvisa"teatrale(sostanzialmente uguale alla"commedia dell'arte")ha avuto e continua ad avere una tradizione più che gloriosa. Ancora: Eli Wallach, attore troppo spesso trascurato-dimenticato: Film come"A Lovely..."andrebbero riproposti, anche per mostrare il déjà vu che possiamo riscontrare in tanti film attuali, che non si dichiarano mai quali remakes, pur essendolo. El Gato
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