"A Lovely Day to die"(1968, David Lovell Rich, su sceneggaitura di A.J.Russell)è un film d'azione, in parte anche rocambolesco, in parte decisamente grottesco(il'obitorio-mattatoio), con un po'di cinismo che smbra ripotare allo hard boiled, à la Hammett e à la Chandler, con la figura di Jim, ex-poliziotto"duro"che va a fare il detective privato ingaggiato da un celebre penalista e ...si trova in una situazione oltremodo intricata, con una giovane vedova sospettata di uxoricidio del non più giovane, ricchissimo marito, dove la donna ha anche un amante...Lui, che ha un metodo infalliibile per"sbolognare"le girls che gli fanno la corte("Il signore mi ha detto di avvertirla e si scusa, ma hun lutto imprevisto in famiglia"), si trova decisamente a dover fare il playboy , stavolta però conquistato dalla giovane vedovella ex-attrice, straniera, che molti chiamano"La Zingara". PLayboy pentito, un po'un classico, la"simpatica canaglia"che rischia la vita, con molta vventura, molto divertimento un po'cinico, qualche battuta "sopra le righe", a testimonianza di una coppia, quella tra l'immarcesbiile Kirk Douglas e l'allora oltremodo ricercata Sylva Koscina, con Eli Wallach in una parte comunque significativa, in un film che mette a nudo , ma solo parazilamente, tutto quanto rimane "coperto"da un sistema di protezione che negli USA funaziona in maniera praticamente implacabile, senza remissione, a unica protezione di chi è giò protetto, intendendo chiaramente un apparato socioeconomico nel quale le diseguaglianze sociali, di per sè già"enormi"in sede di giustizia si accentano ulterioremente, amplificando le sitazioni, certo sempre a faovre di chi è già ricco, anzi ricchissimo. UN sistema sociale penalizzante, escludente, dove la situaizone nei paesi"satelliti"(tutti quelli del"libero Occidente")si trovano nella stessa situazione, in barba a quanto affermato nelle varie"costituzioni democratiche". Le musiche sono alludenti, anzi diremo meglio allusive, fondamentalmente yèy7tè, come peraltro nello stile di quegli anni. Divertente, conformista, complessivamente simpaticamente allusivo, "A Lovely Day"propone il film incentrato sull'eroe-antieroe, sostanzialmente"sbarazzino", che si fa beffe di regolamenti e leggi, almeno quando può e diventa l'eroe"duro", ma appunto"scanzonato", dove un parallelo di quegli stessi anni(forse un po'prima, ma anche in quell'anno)è"Flint", impersonato da Dean Martin. Nulla di molto nuovo, si dirà, ma è facile dirlo ora, A.D:2020, quando ormai si è visto, come si suol dire, "di tutto e di più", ma più di mezzo secolo fa la situazione era decisamente differente, anche perché certi tabà stavano cadendo, ma non erano ancora definitivamente tramontati, per esmplificare in breve la situazione. oltre al fatto che, oltre ai tabù sociali, era anche , anzi ancora ancora molto vigile la censura, oggi deccisamente"alllenata", anche se non ancora inesistente. El Gato
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