filippo catani
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giovedì 7 marzo 2013
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gli scandali della sanità italiana
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Un giovane medico decide di cercare di fare strada diventando medico della mutua aiutato in questo dalla madre e dalla fidanzata. Per fare ciò l'uomo cercherà di ottenere gli oltre duemila mutuati che un anziano dottore sta per perdere in quanto ormai sul punto di morire. Per ottenere il suo scopo l'uomo è disposto a tutto.
Un'amara commedia all'italiana con la presenza di Alberto Sordi nei panni del protagonista della vicenda che sollevava già 45 anni fa il coperchio sugli sprechi e le ruberie all'interno del mondo della sanità. Ecco allora che l'onnipresenta mamma non esita ad escogitare ogni stratagemma pur di far spiccare il grande salto all'amato figlio per cui ha fatto tanti sacrifici.
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Un giovane medico decide di cercare di fare strada diventando medico della mutua aiutato in questo dalla madre e dalla fidanzata. Per fare ciò l'uomo cercherà di ottenere gli oltre duemila mutuati che un anziano dottore sta per perdere in quanto ormai sul punto di morire. Per ottenere il suo scopo l'uomo è disposto a tutto.
Un'amara commedia all'italiana con la presenza di Alberto Sordi nei panni del protagonista della vicenda che sollevava già 45 anni fa il coperchio sugli sprechi e le ruberie all'interno del mondo della sanità. Ecco allora che l'onnipresenta mamma non esita ad escogitare ogni stratagemma pur di far spiccare il grande salto all'amato figlio per cui ha fatto tanti sacrifici. Il nuovo dottore dovrà così imparare i segreti della mutua (dai numeri di punti da dare in poi) ma soprattutto dovrà cercare di "ottimizzare" al massimo il rapporto tra i pazienti e la durata delle loro visite cercando di scendere sotto la soglia degli 8 minuti. Il tutto ovviamente a prezzo di un grosso esaurimento nervoso, di giochi di potere e scorrettezze fra colleghi e di sacrificio di qualsiasi rapporto umano fatto salvo quello con l'amata madre. Ci sono poi gli specialisti a cui mandare i propri pazienti dietro percentuale negli introiti, malattie da inventare e cliniche private dove fare i propri interventi pur operando nel pubblico. Insomma tra una battuta e l'altra non manca certo il tempo di riflettere sui tanti sprechi che hanno poi generato debiti e una situazione sempre più difficile da sostenere.
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elgatoloco
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martedì 30 giugno 2020
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sordi grande e critico
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Questo vero, primo"Il medico della mutua"(1968, regia di Luigi Zampa, sceneggiatura di Zampa, Sergio Amidei e di ALberto Sordi!, dal romanzo di"GIuseppe D'Agata", più famoso, credo, per"Il segno del comando")rende in pieno, più ancora del seguito, quando Guido Tersilli è ormai primario e proprietario(per "proprietà acquisita, avendo sposato la figlia del primario dell'ospedale, scena su cui si chiude questo"Il medico dlela mutua", firmaot da Luciano Salce, l'arrivismo di certi medici che avevano visto nella"medicina sociale"o meglio nel suo sogno non certo un tèlos da realizzare, un obiettivo di medicina per tutti, per utte le tasche, ma una maniera ulteriore e fino ad allora, inedito, di arrivismo e di arricchimento, appunto, dove ogni mezzo p lecito.
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Questo vero, primo"Il medico della mutua"(1968, regia di Luigi Zampa, sceneggiatura di Zampa, Sergio Amidei e di ALberto Sordi!, dal romanzo di"GIuseppe D'Agata", più famoso, credo, per"Il segno del comando")rende in pieno, più ancora del seguito, quando Guido Tersilli è ormai primario e proprietario(per "proprietà acquisita, avendo sposato la figlia del primario dell'ospedale, scena su cui si chiude questo"Il medico dlela mutua", firmaot da Luciano Salce, l'arrivismo di certi medici che avevano visto nella"medicina sociale"o meglio nel suo sogno non certo un tèlos da realizzare, un obiettivo di medicina per tutti, per utte le tasche, ma una maniera ulteriore e fino ad allora, inedito, di arrivismo e di arricchimento, appunto, dove ogni mezzo p lecito. Non a caso Tersilli number one è cattivo con i colleghi, beffardo, aggressivo, interessato solo al proprio tornaconto in modo esagetato, assolutamente indifferente alle sofferenze umane, spesso create o almeno fortemente acuite dai disserivizi ospedalieri e dalla"noluntas"di curare di molti medici... Decisamente un affresco giustamente impietoso della situazione ospedaliera e sanitaria in genere, che peraltro D'Agata conosceva di prima mano, essendo un medico, prima ancora di essere uno scrittore e cui Sordi, sceneggiatore e super-.protagonista conferisce quel "carattere", quella personalità che forse nessun altro interprete avrebbe saputo rendere, comunque sicuramente non in quel modo. Rimane un caposaldo della filmografia sordiana come anche zampiana, dove gli altri interpreti(Claudio Gora, Leoplodo Trieste, le peraltro anche bravissime interpreti femminili)certo concorrono anahc ein misura notevole, ma Albertone qui è mattatore indiscusso e difatti rende il personaggio, che ha contribuito a scrivere per lo schermo, in una maniera assolutamente topica, emblematica, intemitabile. Probabilmete, se non certamente, non si poteva fare di meglio e qui tutto contribuisce al risultato del film, che per anni è stato colpevolmente tralsciato dalla "critica colta", che lo ha diffamato, parlando del"solito Sordi", di superficiale critica sociale etc. , mentre ancora oggi, che la stiuazione è certamente diversa(dove la colpa non è, come si può credere, del Covid 19, ma del cambiamento sociale profondissimo, che si è avuto in più di mezzo secolo), rimane giustamente e pienamente un film cult. El Gato
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