Grazie, zia |
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Un film di Salvatore Samperi.
Con Gabriele Ferzetti, Lisa Gastoni, Lou Castel, Nicoletta Rizzi, Massimo Sarchielli
Drammatico,
durata 94 min.
- Italia 1968.
MYMONETRO
Grazie, zia
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Film sull'incesto,non erotico, ma un'pò noioso.
di CEPPIFeedback: 1711 | altri commenti e recensioni di CEPPI |
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mercoledì 18 giugno 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
All'esordio nella regia, il padovano Salvatore Samperi, diventa noto con questo dramma-incestuoso di grande successo mondiale. Il film presenta alcune scene di nudità con la Gastoni e alcune di autoerotismo con Lou Castel e sempre la Gastoni, senza sfociare nell'eros esplicito. Il film uscì VM18 e suscito grande scalpore ma oggi fa ridere. Il film racconta di Alvise, ricco e svogliato ragazzo che finge una paralisi alle gambe per non ereditare il posto di lavoro del padre. Viene affidato alla cure della zia materna Lea, interpretata da una straordinaria Lisa Gastoni che vinse anche una Targa d'oro col David Donatello 1968, la quale sopporta tutti i comportamenti presuntuosi e arroganti del nipote (Lou Castel). La donna è fidanzata col giornalista Stefano (Gabriele Ferzetti) che, al contrario dell'amante, odia il ragazzo e non ne sopporta i comportamenti e la sua presenza. Oltra ad essere "paralizzato", il ragazzo soffre di nervosi e si accanisce nervosamente contro tutti e tutto. La relazione di fidanzamento tra Lea e Stefano viene interrotta e spaccata quando Alvise e sua zia iniziano a baciarsi e toccarsi morbosamente le parti initme, consumando l'incesto in maniera "strettamente" platonica. La vita di Lea viene consumata nell'incesto e nelle violenze che subisce per opera del nipote. Inoltre, Alvise costringe Lea partecipare in strani giochetti del tipo "nascondino" a sfondo tragico. Il film si conclude quando Alvise chiede a sua zia di praticargli l'eutanasia . . . Film sessuofobo che cerca di stuzzicare il pubblico solo con scene erotiche da "serratura" in b/n (ad esempio, in una scena del film Alvise spia le gambe della zia e per vederle la vulva butta a terra un diabolik ecc. Il film è un'pò noioso, ma sono simpatiche e allegre le musiche di Ennio Morricone ed anche il cartone animato intitolato dai titoli di testa. All'epoca causò enorme scalpore, oggi fà ridere. Premio per miglior fotografia in b/n e un David Donatello (Targa d'oro) a Lisa Gastoni.
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