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Correva l’anno... delle signore 1968 quando si scoprivano le zie, le nonne e le insegnanti ecc. Il femminismo è alle porte, alla portata di tutti. Ed ecco che l’affascinante ed ammaliante Catherine Deneuve, ancora bella di giorno (e certo anche di notte) turba nuovamente i sonni di Michel Piccoli, marito prima, poi, in questo film, pretendente o promesso sposo nei panni del conte De Saint-Germaine. Era l’epoca in cui si diceva grazie ammirando le grazie delle zie, da quelle di Lisa Gastoni, appunto in “Grazie zia” a quelle delle nonne, nonne ma non troppo se la nonna è Edwige Fenech in “Grazie Nonna “ del 1975, e delle tante insegnanti la cui lista è troppo lunga da riportare in questo limitato spazio! Ma veniamo al film ed alle sue donne, almeno alle due conturbanti protagoniste che devono istruire e sedurre l’adolescente Benjamin. Sebbene il film sia ambientato nel 1700 ci rendiamo conto che oggi, zie o non zie, le donne hanno imparato a corteggiare e sposare uomini più giovani, invertendo quello che è stato da sempre l’ordine normale dei matrimoni. Il 17enne sprovveduto Benjamin improvvisamente diventa il beniamino di tutte le donne della ricca dimora che lo ospita. Ignaro delle procedure si innamora della contessa De Valandry sua zia (chi non sarebbe preso dal fascino accattivante di Michelle Morgan?) ma a sedurlo è la più giovane Anna De Plessis, (per Catherine Deneuve, l’ex Severine di “Bella di giorno” è uno scherzo!). Bando agli scherzi sono entrambe bravissime e cariche di una sottile sensualità sebbene Michelle Morgan, da circa 30 anni nel cinema, sia così diversa e così simile a Catherine Deneuve. Per il copione devono indossare troppe vesti per poter mostrare le loro grazie, quelle forme che tuttavia destano maggiore interesse nell’immaginario maschile, più che se mostrate, sebbene sia vero che anche l’occhio vuole la sua parte!
Loro hanno gli occhi, lo sguardo, le labbra, la voce con cui accendere l’interesse e la fantasia del giovane inesperto e vergine Benjamin. Così, in conclusione, al bravo e fortunato 26enne Pierre Clémenti, ossia Benjaimin, superata la prova…del fuoco, non resta che dire “grazie” e far tesoro della bella esperienza. Noi, memori delle grazie muliebri e mitologiche del poemetto di Foscolo e di quelle tre scolpite da Canova, ci associamo per ringraziare anche il regista Michel Deville che tra l’altro ci ha dato modo di ascoltare, tra i tanti brani musicali, anche Mozart, autore dello opera buffa: “Così fan tutte”, che Tinto Brass avrebbe fatto meglio non conoscere. Chigi chibar22@libero.it
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