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Giulia e Valerio si incontrano all'aeroporto, e quest'ultimo prova a fare la sua conoscenza lasciandole anche il suo bigliettino da visita.Giulia lo invita nella sua immensa villa lussuosa e passa del tempo con lui, in realtà la donna non è venuta in Italia per vacanza, ma per scappare dalla sua malattia che la sta uccidendo.Valerio le starà vicino, e forse una cura la si può trovare.Vittorio De Sica (il giudizio universale,matrimonio all'italiana) dirige una pellicola incentrata sul melodramma romantico dei due protagonisti.La sceneggiatura a più mani (De concini,Guerra,De Sica,Rondi e Zavattini) è tratta dalla commedia di Brunello Rondi, nonostante momenti e tematiche particolari il film non riesce a raggiungere quelle vette cui il regista di Sora ci aveva abituati.La tematica della solitudine nella scena iniziale (sembra quasi un film di Antonioni e della sua incomunicabilita') strade vuote, camere vuote, quasi come fosse l'aridità della sua anima, e simbolismi chiari (la montagna e la salita la cui vetta rappresenta il loro amore, e la discesa finale sembra appunto l'addio), la sensibilità per la vita (il cane che salva Giulia, la tristezza per aver colto i fiori), e ad ogni modo anche la paura per la morte dove si è talmente confusi che la si sfida (la macchina guidata velocemente,il precipizio dove vorrebbe buttarsi Giulia).Purtroppo, nonostante gli attori siano decisamente ottimi (bravissima la Dunaway), il film sembra troppo patinato da sembrare un romanzo rosa.Motivo musicale di Manuel De Sica, cantato da Ella Fitzgerald, A place for Lovers,è di quelli che entrano in testa.Tra i minori di Vittorio De Sica,anche se l'emozione non manca.
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