2001: Odissea nello spazio |
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Un film di Stanley Kubrick.
Con Keir Dullea, Gary Lockwood, William Sylvester, Daniel Richter.
continua»
Titolo originale 2001: A Space Odyssey.
Fantascienza,
Ratings: Kids+16,
durata 140 min.
- USA, Gran Bretagna 1968.
- Warner Bros Italia
uscita lunedì 13 febbraio 2023.
MYMONETRO
2001: Odissea nello spazio
valutazione media:
4,84
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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IL superuomo è il bambinodi PaolocorsiFeedback: 500 | altri commenti e recensioni di Paolocorsi |
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domenica 31 gennaio 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per usare le parole della NASA, che ha collaborato al progetto, questo film é uno sconcertante capolavoro. I pochi recensori favorevoli che ebbe all'inizio lo consideravano una sinfonia visiva; il paragone era con la nona di Beethoven ma forse è più corretto parlare di Mozart, col quale "2001" condivide insieme tristezza e euforia, e vari stadi intermedi tra cui una malinconia che si trova nei grandi capolavori mozartiani come la sinfonia in sol minore che ai contemporanei suscitarono orrore. Per non parlare di inquietanti analogie nelle loro vite. I grandi capolavori (lo stesso Bach fa testo) sono i creatori di quello che poi verrà codificato e difeso come catechismo dai tradizionalisti e i conservatori. Al livello più comprensibile il film sembra avallare la teoria degli antichi astronauti, per cui gli alieni avrebbero nei tempi passati non solo visitato la Terra, ma guidato il percorso evolutivo della specie umana. Quando il film venne realizzato era ancora attivo il "Progetto Blue Book" dell'aeronautica militare degli Stati Uniti sui presunti avvistamenti di UFO, il quale si concluse con circa il 5% di casi "non identificati" (cioé che non si potesse affermare con certezza né che fossero UFO né che non lo fossero). Così come molti a suo tempo avevano ritenuto la guerra nucleare - tema del "dottor Stranamore" - fosse prossima, quando uscì "2001" si pensava lo stesso per la manifestazione degli extraterrestri, oltre che per le stazioni spaziali e astronavi come quelle della sequenza più euforica del film, prima del finale che suona come un risveglio da un incubo. Se il monolito rappresenta quello che e al di là della nostra comprensione esso può essere inteso e spiegare il film, cioé gli interrogativi fondamentali dell'umanità, secondo le proprie credenze. Come quella satanista di Michael Aquino che nel 1975 lasciò la Chiesa di Satana di Anton LaVey e fondò il Tempio di Set, il quale che vide in "2001" la conferma che l'intelligenza umana fosse dovuta a Satana. Secondo questa intepretazione il bambino finale, l'essere superiore che detiene ormai il potere potrebbe essere quello che vedeva la luce, nello stesso anno in cui uscì 2001, da parte di un un'altro grande cineasta, come figlio di Rosa Maria. Altri invece vi videro la esemplificazione cinematografica della Bibbia, o del Corano, o della New Age. E ancora dell'esoterismo alchemico o dello gnosticismo. Quale che sia l'interpretazione, il feto é comunque un punto di arrivo di un uomo (se di uomo si può parlare, se il viaggio oltre l'infinito di Bowman non sia la fine dell'umanità) nuovo. Per poter accedere a un nuovo stadio, dopo l'immobilità della civiltà del Duemila così come era stata immobile la specie scimmia prima dell'alba dell'uomo, Bowman deve praticare al computer quella che sembra simboleggiare in una penetrazione nella propria coscienza il taglio della parte razionale del cervello, identificata nella tecnologia, che potrebbe censurare ma anche far impazzire: essere cioè come in "Shining" é Danny, non Jack Torrance. Un bambino, appunto, così' come in un'altra tra le intepretazioni principali del film, forse quella che si è affermata maggiormente (considerando anche le note di "Così parlò Zarathustra" per le liberazioni fondamentali dalla scimmia all'uomo e dall'uomo al superuomo): i concetti del filosofo Nietzsche: "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sí." Il superuomo è il bambino.
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