Film a tripla sceneggiatura (Paul Gégauff, Claude Brulé e Derek Prouse) diretto dal prolifico Chabrol, primo dei due che il resgita girò con Anthony Perkins. Protagonista è Paul Wagner (Maurice Ronet, per questa interpretazione premiato come miglior attore al San Sebastián International Film Festival) erede di una fabbrica di champagne che, a seguito di un incidente d'auto, fatica a recuperare la propria integrità mentale essendo soggetto a periodici collassi psicofisici; ma su questo specula sua cugina Christine (Yvonne Furneaux) per provare a fargli vendere tutto a dei facoltosi americani.
Paul va ad Amburgo, trascorrendo la notte con una prostituta, che il giorno dopo trova morta al suo fianco. Nel dubbio che sia lui l'autore dell'omicidio, torna in Francia. Scattano una serie di delitti di cui il primo sospettato è Paul, il quale, quando cerca il supporto di Christine, la trova morta. Paul a sua volta sospetta di Jacqueline (Stéphane Audran), sua segretaria, che ha un legame con Christopher (Anthony Perkins), suo amico e marito di Christine.
Si tratta di un giallo con un intrigo un po' instabile ed artificiosamente teatrale che viene utilizzato strumentalmente quale mezzo per quella critica antiborghese che ha caratterizzato tanti film di Chabrol. Molto buona in ogni caso la prova di tutti gli attori con i loro incombenti ed imprevedibili lampi di follia, simbolo della degenerazione morale di una intera classe sociale.
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