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Per quello che è considerato il miglior western all’italiana satirico prima di Trinità ci si mettono a lavorare in tanti, a partire da Franco Rossetti, coautore del “Django” di Corbucci che si diverte a riportare in scena il suo personaggio trasformandolo in una caricatura. Il regista Ferdinando Baldi ha a disposizione il fior fiore dei caratteristi che hanno fatto grande il genere, compreso un Fernando Sancho che sembra divertirsi un sacco. Tra le interpretazioni vanno sottolineate anche quella di Gordon Mitchell nella parte del capo indiano Bisonte Seduto e Lucio Dalla in quella di Francis. La storia è venata da riflessi anticapitalistici in linea con molti lavori dell’epoca. Non a caso la protagonista Little Rita è una pistolera che odia e distrugge l’oro perché è il male del mondo. La fotografia è di Enzo Barboni, il futuro papà di Trinità, e la produzioni di quel Manolo Bolognini che in quel periodo alterna il western all’italiana con i film di Pasolini. Inizialmente nel ruolo caricaturale di Django era prevista la partecipazione di Franco Nero, sostituito dopo la sua partenza per Hollywood da Lucio Rosato. Terence Hill è Black Star, il pistolero innamorato di Rita Pavone. Proprio questa partecipazione gli aprirà le porte per il ruolo del protagonista di “Preparati la bara”, il film che per primo gli ha dato popolarità nel mondo del western all’italiana.
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