Il laureato |
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Un film di Mike Nichols.
Con Dustin Hoffman, Anne Bancroft, Katharine Ross, William Daniels.
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Titolo originale The Graduate.
Drammatico,
durata 105 min.
- USA 1967.
- Lucky Red
MYMONETRO
Il laureato
valutazione media:
3,57
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Sopravvalutato, ma anche testimone di un'epoca.di Great StevenFeedback: 70023 | altri commenti e recensioni di Great Steven |
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sabato 25 aprile 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
IL LAUREATO (USA, 1967) diretto da MIKE NICHOLS. Interpretato da DUSTIN HOFFMAN, ANNE BANCROFT, KATHARINE ROSS, WILLIAM DANIELS, ELIZABETH WILSON, MURRAY HAMILTON
Buck Henry e Calder Willingham hanno tratto da un romanzo di Charles Webb quello che è definito un film di culto per la generazione giovanile degli ultimi anni 1960, per almeno tre ragioni: l’innovativo uso della musica pop (Simon & Garfunkel, cantanti della celeberrima colonna sonora), la disinibita tematica sessuale e la bravura degli interpreti, fra cui Hoffman nella prima parte cinematografica importante della sua carriera. Benjamin Braddock, neolaureato californiano in crisi d’identità che non ha esperienza dei fatti rilevanti della vita, diventa (spinto prepotentemente da lei) l’amante di Mrs. Robinson, una ricca, viziata e nevrotica signora amica della sua famiglia, ma le cose si complicano quando poi s’innamora di sua figlia, e la difficoltà sta nell’aver giurato alla donna di esserle fedele e di non dedicare le proprie attenzioni a nessun altra partner. Credo che The Graduate sia uno dei film più sopravvalutati che siano mai usciti dalla fucina hollywoodiana dell’epoca: oggi risulta alquanto datato, benché non gli si possa negare di essere un elemento prezioso per comprendere quale aria tirava in un tempo di giganteschi cambiamenti sociali. Tuttavia, il fatto di essere avvolto da una continua e infastidente atmosfera ovattata lo rende un film ripetitivo fino alla noia, e privo di un reale colpo di scena capace di ribaltarne la monotonia imperante. Anche l’antipatia inconsapevole che insorge negli spettatori nei confronti del personaggio del giovane laureato è un altro fattore che lo discredita agli occhi di chi predilige gli eroi cinematografici nel senso più classico dell’accezione: se da un lato non si può confutare che Hoffman abbia saputo dimostrare, con l’avanzare del tempo, la sua professionalità nell’interpretare la figura dell’antidivo (coadiuvato soprattutto dal suo aspetto fisico), dall’altro bisogna obbligatoriamente constatare che una figura così inetta e indecisa non può non suscitare un sentimento di disprezzo per il comportamento che attua e le scelte che fa. Un appunto va anche alle musiche della famosa coppia di compositori/cantanti: la Mrs. Robinson che si sente circa a metà proiezione è assolutamente di caratura inferiore rispetto a quella che poi verrà inserita, nel 1968, nell’album Bookends, in quanto eseguita con un pessimo arrangiamento e non in linea col tono enunciativo e dissacrante della pellicola. Nel reparto femminile, la Bancroft è piuttosto efficace nella raffigurazione di una donna matura alla ricerca di un appagamento affettivo e sessuale che non trova in famiglia, mentre K. Ross, seppur un passo indietro rispetto a lei, ritrae con sentimento e delicatezza il quadro di una ragazza sincera e affezionata. Probabilmente l’aspetto più positivo e lodevole dell’opera è la regia di M. Nichols, non a caso premiato con l’Oscar: la sua direzione degli attori e dei contributi tecnici gli fa onore per la sobrietà della messinscena, l’esemplare lezione di profondo umanesimo e il respingimento di ogni sorta di formalismo illustrativo. In conclusione, abbiamo a che fare con un film che poteva essere girato meglio migliorando sostanzialmente due fattori: la scelta di un protagonista meno indecoroso e più combattivo e la modifica di un involucro esterno il cui respiro risulta troppo cullante e manierato. In ogni caso, ha riscosso un enorme successo di pubblico e ha aperto a Dustin una strada spianata verso un percorso artistico davvero emozionante e ricco di soddisfazioni.
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