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Corbucci gira probabilmente il primo western(se non della storia almeno nostrano)dalla parte dei nativi americani,prima dello strasuccesso di "Soldato blu".Decisamente il suo western pessimista migliore,prima del capolavoro "Il grande silenzio".Il protagonista funziona,il contesto è cupo e non troppo risaputo,la violenza è abbondante(anche se il sadismo si limita ad uno scotennamento iniziale fuori campo),e il ridicolo involontario è tollerabile,come invece non era nel precedente"Django"che pure gli fù ampiamente preferito.Il finale tragico è quasi al livello di quello de "Il grande silenzio".Evidente collaborazione di Fernando DiLeo nei dialoghi "di sinistra" dalla parte degli indiani.Ruggero Deodato è aiuto-regista.Funerea colonna sonora di Ennio Morricone,sotto pseudonimo.Oggi,si guarda soprattutto per la curiosità di vedere il trentenne Reynolds,qui al suo esordio cinematografico.Egli affermò in seguito che fù la peggiore esperienza della sua carriera.In un'intervista la moglie di Corbucci e Deodato affermano che rimase un loro grande amico,ma non accennano a questa considerazione.Chissà cosa è vero?Ad ogni modo,Reynolds ha girato di peggio,ma molto molto peggio.
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