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IL grande Scola , ispirandosi liberamente a Machiavelli, coadiuvato dal collega e sempiterno amico Maccari, dà vita ad una vicenda estremamente articolata ed accattivante con una lieve dose di pruderie. La prima scena vede protagonista il Principe delle Tenebre che arringa la sua folta corte di diavoli ed arcidiavoli , spiegando loro la necessità della guerra e della sua costante presenza nella storia del genere umano. Per far sì che ciò non venga meno, invia sulla Terra uno dei suoi più fidi e capaci collaboratori , Belfagor( Gassman più mattatore che mai) assistito dal piccolo e solerte Adramelek, ( pirotecnico e buffo M. Rouney). Ne combineranno di tutte i colori, sbeffeggiando senza tregua il genere umano e suoi mendaci esponenti. Memorabile la scena in cui Belfagor induce al suicidio un cavaliere , portandogli via ogni suo bene materiale al gioco ( barando ovviamente) . IL Cavaliere ( grande e dimenticato Luigi Vannucchi) sceglierà di andarsene con dignità ,anchè affrontare l a povertà e Belfegor riderà della sua sventura. Lo scopo della sua visita terrena è quello di far scoppiare una guerra ( come vuole il suo Signore Mandatario) tra Roma e Firenze, per poter poi tranne il desiderato profitto. Andrà a far visita la Magnifico ( impeccabile G. Ferzetti) coprendolo di lodi e lusinghe per convincerlo a sposare sua figlia Maddalena (incantevole Claudine Auger) e poi mettere zizzania tra le due città. Maddalena si mostra assai restia a tale unione e Belfagor, assai dispettoso ed autoritario, farà di tutto per farla cedere e tenterà di sbeffeggirla di fronte a tutta Firenze, rendendola oggetto di una beffa crudele. MA il tapino non sa che qualcosa di terreno lo sta lentamente trasformando, privandolo di tutti i suoi poteri... Finirà per chiedere pietà, senza nemmeno accorgersene... Risvolti imprevisti di quel che muove il Sol e le altre stelle. Commedia elegante ed allegorica , con interpreti al massimo della forma.
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