Fin dall’inizio si capisce che il protagonista Sol Lester non ha la stoffa per essere il cinico antieroe disegnato dai più classici canoni del western all’italiana. Il ruolo non gli appartiene e, se dipendesse da lui, se ne starebbe ben lontano da guai accontentandosi della paga sicura da sorvegliante della miniera. Quando entra nell’ufficio di Duvall attirato dal rumore è semplicemente un addetto alla sicurezza che vuole controllare che cosa stia succedendo. Apre la porta rilassato e soccombe immediatamente. Illuminanti sono le sequenze del processo nel quale Sol Lester ha l’atteggiamento dell’uomo colpito più dalla pesantezza dell’ingiustizia subita e dal tradimento della sua ragazza che dall’idea di passarsi vari anni rinchiuso in un carcere duro. Con La spietata Colt del gringo soggettisti e regista scelgono di forzare i codici di genere del western all’italiana in una direzione inaspettata mettendo in scena un pistolero che diventa antieroe cattivo e spietato solo perchè non ha altra possibilità. La stessa idea di farlo rilasciare dal carcere per “buona condotta” serve a definire in questo senso il personaggio. Come tanti eroi a tutto tondo del western americano più che un demonio vendicatore Sol Lester appare come un ragazzo di pasta buona che vuole tornare a essere apprezzato per la sua onestà. La condizione di antieroe e di reietto gli sta stretta e la vive come una scelta temporanea e costantemente giustificata da un sacco di buone intenzioni. Non è un caso che i cittadini per bene stiano dalla sua parte e siano pronti a tollerare anche eventuali eccessi in quella che appare subito alla stragrande maggioranza degli abitanti di Paraiso come una vendetta giustificata e riparatoria. Persino lo sceriffo fa il tifo per lui e quando muore diventa quasi obbligatorio passargli la sua stella. Alla fine quando la sua pistola ha punito i cattivi e la sorte ha tolto di mezzo la ragazza “traditrice”, il gran finale non prevede nuove avventure sulle strade della prateria, né una solitaria cavalcata verso l’orizzonte, ma il ritorno a casa in calesse con la donna amata. L’antieroe ridiventa uomo normale o forse lo è sempre stato.
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