luca scial�
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mercoledì 28 maggio 2014
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un'analisi sui sessi, la politica e la società
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Parigi, vigilia del '68. Paul ha 21 anni, è molto attento alla realtà che lo circonda, ma non politicamente militante come l'amico Robert. Fa sondaggi e interviste ma è anche molto interessato alle donne, intraprendendo una tormentata storia d'amore con una cantante in ascesa, Madeleine, che vive con altre due coinquiline: Catherine ed Elizabeth. Una è gelosa della loro relazione per l'amicizia che ha con Madeleine, l'altra invece è interessata a lui. Sullo sfondo una Parigi pre-sessantottina e in pieno immischiata nel consumismo, dai mille volti: violenta, romantica, caotica, sognatrice, disillusa, combattiva, rassegnata.
Con un film diviso in 15 capitoli, ma profondamente destrutturato, Godard racconta la generazione parigina pre-sessantottina.
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Parigi, vigilia del '68. Paul ha 21 anni, è molto attento alla realtà che lo circonda, ma non politicamente militante come l'amico Robert. Fa sondaggi e interviste ma è anche molto interessato alle donne, intraprendendo una tormentata storia d'amore con una cantante in ascesa, Madeleine, che vive con altre due coinquiline: Catherine ed Elizabeth. Una è gelosa della loro relazione per l'amicizia che ha con Madeleine, l'altra invece è interessata a lui. Sullo sfondo una Parigi pre-sessantottina e in pieno immischiata nel consumismo, dai mille volti: violenta, romantica, caotica, sognatrice, disillusa, combattiva, rassegnata.
Con un film diviso in 15 capitoli, ma profondamente destrutturato, Godard racconta la generazione parigina pre-sessantottina. Definendola di "Marx e della Coca cola". Impegnata cioè politicamente e nella lotta di classe per cambiare il Mondo, ma anche consumistica e avente l'America come modello stimato da seguire. Non mancano spunti interessanti, sebbene la pellicola si specchi sovente, perdendosi in dialoghi talvolta troppo lunghi e appesantiti da fermi immagine e primi piani molto lunghi. Una tecnica che comunque esalta e consacra Jean-Pierre Léaud, che lavorerà molto con Godard ma anche con Truffaut, che ne esaltò subito le doti fin da bambino ne I 400 colpi. Un cameo per Brigitte Bardot. Leone d'oro al Festival di Berlino.
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giorgia1971
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mercoledì 12 ottobre 2016
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formidabile!
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Una delle più belle opere cinematografiche dell'umanità!
Un film terribilmente attuale,è quello che stupisce di più quando lo si vede cinquant'anni dopo la sua uscita.Che libertà d'espressione!Che sfrontatezza e audacia nei dialoghi! Che impegno politico affermato!
Questo è il film che ognuno di noi porta in sé,il film che avremmo voluto fare o più segretamente senza dubbio avremmo voluto vivere.
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Una delle più belle opere cinematografiche dell'umanità!
Un film terribilmente attuale,è quello che stupisce di più quando lo si vede cinquant'anni dopo la sua uscita.Che libertà d'espressione!Che sfrontatezza e audacia nei dialoghi! Che impegno politico affermato!
Questo è il film che ognuno di noi porta in sé,il film che avremmo voluto fare o più segretamente senza dubbio avremmo voluto vivere.
Niente è lasciato al caso nella regia,pertanto JLGodard ci fa dimenticare che esista,tutto ci fa sembrare di un naturale sconcertante.Gli attori recitano con semplicità o piuttosto non recitano.Il film si sviluppa con brio nella psicologia delle donne e degli uomini nelle relazioni che intrattengono che quasi ci fa sembrare un documentario sulla gioventù e la società.
Questo è il genio di Godard e della Nouvelle vague cui faceva parte. Che dire di più?Sublime!
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(di giorgia1971)
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