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Da sceverare il grano dal loglio, anche nei singoli episodi: A)in quello di Luigi Filippo d'Amico, con Sordi ma con Sordi non impegnato come sceneggiatore, c'è un po'di volgarità"sessista"(la madre e le zie di Roberta con i baffi, quindi con caratteri sessuali secondari volti al"maschile", ma in complesso il tutto risulta piacevole, vista l'interpretazione di Sordi, della Rangoni Machiavelli, di otttimi caratteristi come il prof.Cutolo); B)Nell'episodio di Lugi Zampa, la "contesa Brialy-Buzzanca"si sviluppa intorno alla "potenza sessuale"(in termini allusivi, ma neppure troppo, considerando i tempi...)ma il vero tema(subdeterminazione in ultima istanza, per dirla con Althusser) è il denaro, il possesso, verghianamente "la roba"; C)nell'episodio n.3 o comunque di Dino Risi, la gelosia muove tutto. Un Tognazzi insolitamente"dentro le righe"(senza ulteriori "svolazzi")ma proprio per questo efficace dà fiato, non da solo ma quasi, a un episodio che non sarà al"top"nella creazione risiana ma risulta comunque efficace. IN complesso, potremmo dire, citando Lacan, che"la chose est sexuelle", ma senza dimenticare l'argent(plata, money, Geld, denaro, come detto già sopra)e naturalmente anche les sentiments, dove la gelosia, qui attribuita a una sorta di"Neanderthal Man", gioca qui un ruolo-chaive. El Gato
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