Il film è uno dei trentanove western prodotti in Italia nel 1965, l’anno del boom del western all’italiana. A un’occhiata superficiale appare più vicino ai classici hollywoodiani che ai codici dettati da Sergio Leone perché regala grandi scene di mandrie in cammino e drammatici aspetti psicologici in genere elusi dal western all’italiana. Ispirato al romanzo "Guns of North Texas" di Will Cook la sceneggiatura porta la firma autorevole di Ugo Liberatore e quella di Alfredo Antonini nascosta dallo pseudonimo Albert Bart Band. In realtà è meno “americano” di quel che si può pensare fin dall’inizio con l’impiccagione di Claudio Gora documentata da un’inquadratura sul corpo penzolante del tutto fuori dalla tradizione hollywoodiana. Non mancano scene di violenza efferata come quella in cui James Mitchum crivella i cadaveri di due banditi in fuga. Il cast, per l’epoca, è stellare con l’ex eroe del peplum Gordon Scott, il già citato James Mitchum, figlio del celebre Robert cui assomiglia come una goccia d’acqua, il popolarissimo Joseph Cotten e un Franco Nero accreditato con il nome di Frank Nero. La storia verrà ripresa da Sergio Corbucci, che qualcuno sostiene sia stato il vero regista del film, l’anno dopo nel western “I crudeli”.
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