Mario Gromo
La Stampa
Finora possono essere accettate, fra molte, due sole edizioni cinematografiche di melodrammi: La medium, di Menotti (1950) e questo Boris Godunov, con il complesso dei cantanti del teatro Bolskoi di Mosca e per la regia di Vera Stroeva. Sono finora, del genere, i due saggi più importanti. Ma se il film di Menotti poteva essere considerato un caso piuttosto personale (regista egli stesso, e autore di uno spartito fin troppo riguardoso di parecchie risorse sceniche), la edizione cinematografica del Boris, uno dei più alti drammi musicali dell'ottocento, ripropone il problema di queste edizioni con tutte le loro esigenze. [...]
di Mario Gromo, articolo completo (5127 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 1957