jackiechan90
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domenica 19 luglio 2015
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bevi tè ming e vivrai di più
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Uno dei pochi film di fantascienza (sci-fy movie) italiani degni di nota. In un ipotetico futuro il governo mondiale ha creato il "Ministero della Grande Caccia", un gioco dove due sfidanti (un cacciatore e una vittima) fanno a gara a chi si ammazza per primo. Il gioco si interrompe con l'uccisione della decima vittima che conferisce all'assassino il titolo di "decathon" e una bella somma di denaro. Ma per arrivare a questo titolo la sfida è dura e lo sanno bene Caroline (Ursula Andress) e Marcello (Marcello Mastroianni) rispettivamente cacciatrice e decima vittima predestinata. L'ultima gara si svolge in una Roma moderna dove si fondono cultura pop (fumetti e architettura avanguardistica) con le antiche rovine romane, sede dei giochi dei gladiatori, come a significare che la crudeltà e il piacere della violenza appartengono in realtà a tutte le epoche.
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Uno dei pochi film di fantascienza (sci-fy movie) italiani degni di nota. In un ipotetico futuro il governo mondiale ha creato il "Ministero della Grande Caccia", un gioco dove due sfidanti (un cacciatore e una vittima) fanno a gara a chi si ammazza per primo. Il gioco si interrompe con l'uccisione della decima vittima che conferisce all'assassino il titolo di "decathon" e una bella somma di denaro. Ma per arrivare a questo titolo la sfida è dura e lo sanno bene Caroline (Ursula Andress) e Marcello (Marcello Mastroianni) rispettivamente cacciatrice e decima vittima predestinata. L'ultima gara si svolge in una Roma moderna dove si fondono cultura pop (fumetti e architettura avanguardistica) con le antiche rovine romane, sede dei giochi dei gladiatori, come a significare che la crudeltà e il piacere della violenza appartengono in realtà a tutte le epoche. Ellio Petri dirige un buon cast e lo unisce a un'ambientazione significativa (che rimanda, in alcune inquadrature, ai quadri di De Chirico) e con una colonna sonora new wave (composta da Piero Piccioni e cantata da Mina nei titoli di coda). Una futuro in realtà molto vicino al presente e premonitore della società massificata e dei reality show. Dispiace solo che il finale deluda un po le aspettative facendo risultare un buon film distopico e critico della società dei consumi, con una classica commedia all'italiana (anche se farà scuola, basta pensare a "Mr e Mrs. Smith" dove le scaramucce tra Angelina Jolie e Brad Pitt ricalcano in parte quelle di Ursula Andress e Marcello Mastroianni). Nel complesso però la miscela tra sci-fy, action movies e commedia funziona abbastanza bene ed è un peccato che poi nel cinema italiano non si siano fatti più esperimenti del genere (dovremmo aspettare "Nirvana" di Salvatores per questo). Ma pazienza, d'altrone si sa, la morale è sempre quella: "Bevi tè Ming e vivrai di più".
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mercoledì 4 aprile 2018
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marcello e i neorealisti volgari...
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Elio Petri si cimenta in un film di fantascienza e il risultato è davvero notevole. Mastroianni, Ursula Andress ed Elsa Martinelli, più Massimo Serato e Salvo Randone nei panni del "professore". Ottimi attori, un regista "al di sopra di ogni sospetto" e una trama presa da un buon libro. Gli ingredienti ci sono tutti. E in più, lo sponsor, il fantomatico The Ming che sponsorizza l'intera operazione commerciale. In un futuro prossimo non molto lontano è stata istituita la Grande Caccia, un gioco per adulti consenzienti legalizzato, retribuito e pubblicizzato. Il top è vincere dieci duelli alternati tra cacciatore e vittima. Marcello Poletti è un buon giocatore, ma la ex-moglie lo tormenta e le vincite delle sue cacce finiscono sempre nelle sue tasche.
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Elio Petri si cimenta in un film di fantascienza e il risultato è davvero notevole. Mastroianni, Ursula Andress ed Elsa Martinelli, più Massimo Serato e Salvo Randone nei panni del "professore". Ottimi attori, un regista "al di sopra di ogni sospetto" e una trama presa da un buon libro. Gli ingredienti ci sono tutti. E in più, lo sponsor, il fantomatico The Ming che sponsorizza l'intera operazione commerciale. In un futuro prossimo non molto lontano è stata istituita la Grande Caccia, un gioco per adulti consenzienti legalizzato, retribuito e pubblicizzato. Il top è vincere dieci duelli alternati tra cacciatore e vittima. Marcello Poletti è un buon giocatore, ma la ex-moglie lo tormenta e le vincite delle sue cacce finiscono sempre nelle sue tasche. Molto preoccupato per la prossima caccia, chiede aiuto al suo avvocato-consigliere per sondare la situazione. Caroline, la sua avversaria, è scaltra e molto abile, lui dovrà difendersi e sospettare di tutto. Sono troppe le sequenze che andrebbero citate, però alcune sono veramente D.O.C. La prima vede un cacciatore uccidere la sua vittima su una scalinata. Interviene la Polizia che controlla: tutto in ordine, il vincitore passerà poi a ritirare il premio. Ma gli viene fatta una multa perchè ha posteggiato contromano... A Marcello vengono poi sottratti dei mobili e il televisore per motivi legali. Gli portano via anche l'intera collezione di fumetti e a questo punto la sua fidanzata esclama: "Nooo! I classici no!". Il primo incontro tra Marcello e Caroline è in uno "Snack Bar Dietetico" con tanto di citofoni in ogni tavolo. Esilaranti i due suonatori di sassofono, appollaiati a suonare su due cubi sotto il sole cocente. Interessante poi il fatto che Marcello, per integrare il suo stipendio, si proponga come santone a capo della setta dei "Tramontisti". Lui e i suoi adepti si ritrovano al tramonto per salutare il sole che scompare all'orizzonte. Ma hanno dei nemici incalliti: il gruppo dei "Neorealisti Volgari", che puntualmente lanciano uova marce contro Marcello che si difende con degli schermi in plexiglas... Curiosa la clinica dove Marcello finisce per riflettere sul futuro, con tanto di hostess ai suoi servizi che però incassa un rifiuto. Il finale della storia però è affrettato, anche se la sequenza ta Marcello e le sue donne tra i templi è davvero suggestiva. In particolare il vestito indossato da Elsa Martinelli è degno di nota: elegante e molto sexy per l'epoca, un tocco di vero glamour. Da non dimenticare le vetture. Marcello usa una Citroen DS resa futuribile con il tetto trasparente e il volante "dimezzato". Caroline invece usa una Jaguar E-Type spider, tutta originale dal momento che era già moderna e avveniristica. Questo splendido lavoro di Elio Petri è da vedere, rivalutare e apprezzare. - di "Joss" -
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carloalberto
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giovedì 19 agosto 2021
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anche i poeti possono sbagliare
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Non è uno tra i migliori film di Petri. Il soggetto è interessante, tratto da un romanzo di fantascienza di un certo Sheckley che anticipa di quasi mezzo secolo il tema principale della saga The Purge. La sceneggiatura, tuttavia, è indecisa, oscilla tra satira sociale, commedia all’italiana, thriller surreale. Petri alcuni dei suoi capolavori li scriverà con Ugo Pirro che qui drammaticamente è assente. Relegato in una particina, quasi un cammeo, Salvo Randone, l’attore che gli diede il successo quale protagonista dello straziante disperato bellissimo I giorni contati. Mastroianni è ormai già divo, artificiosamente inespressivo, definitivamente fellinizzato, pronto a qualsiasi utilizzo.
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Non è uno tra i migliori film di Petri. Il soggetto è interessante, tratto da un romanzo di fantascienza di un certo Sheckley che anticipa di quasi mezzo secolo il tema principale della saga The Purge. La sceneggiatura, tuttavia, è indecisa, oscilla tra satira sociale, commedia all’italiana, thriller surreale. Petri alcuni dei suoi capolavori li scriverà con Ugo Pirro che qui drammaticamente è assente. Relegato in una particina, quasi un cammeo, Salvo Randone, l’attore che gli diede il successo quale protagonista dello straziante disperato bellissimo I giorni contati. Mastroianni è ormai già divo, artificiosamente inespressivo, definitivamente fellinizzato, pronto a qualsiasi utilizzo. Ursula Andress è la parodia di sé stessa mentre in una sequenza in riva al mare esce dall’acqua seducente come in Agente 007 Licenza di Uccidere, manca solo il famoso bikini.
Peccato, perché sarebbe potuta essere l’occasione per iniziare a mordere, non i costumi della società italiana, come tanta commedia satirica era abituata a fare all’epoca, ma il sistema stesso, basato cinicamente sullo spettacolo del dolore funzionale alla logica dei consumi, cosa che Petri in modo eccellente e dirompente farà negli anni seguenti.
Stupisce, perchè non è da Petri, il lieto fine melenso sdolcinato con i due protagonisti che convolano a nozze su un aereo. Chissà, forse la partecipazione al film della diva hollywoodiana lasciava presagire una distribuzione della pellicola oltreoceano o era nei piani dei produttori e Petri è caduto nella trappola. Anche i poeti sono uomini e possono sbagliare, specialmente se tratti in inganno.
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