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Film di nani e ballerine(letteralmente, non metaforicamente, non in senso traslato), "Harum Scarum"è film che, in primis, dà, anzi ridà una concezione dell'Oriente, soprattutto arabo e islamico(si accenna anche all'Iran, allora"Persia"), dove gli "Orientali"(concetto invero molto ampio, in senso storico-culturale-geografico-etnografico)vengono visti come ingannatori, traditori, ambigui, ridando, appunto, vecchi pregiudizi, quelli consolidati nel Medioevo, quando tutto questo deriva dall'epoca della"caccia agli infedeli", delle Crociate etc.Certo, poi, c'è qualcosa dell'elemento fiabesco-favoloso(nulla, però, che rimandi alle"Mille e una notte", attenzione...), mentre nessun riferimento alla situazione storico-geopolitica dell'epoca(1965, non c'erano né Al Queida-la traslitterazione è ardua, dunque do questa"lezione"- né ISIS; ma c'era Nasser e tensioni varie tra Israeliani e Palestinesi, ma...). Panem et circenses, per i seguaci del buon Elvis(che qui canta maluccio, canzoni da poco, inter cetera), ma anche l'indecisione(o l'imperizia?) del regista Nelson nel determinare il livello di comicità e di ironia nel film: Elvis qui è un cantante-attore di film d'azione(anche quasi karatè, ma Bruce Lee era di là a venire...) che fa un viaggio di rappresentanza in imprecisati stati del"Vicino Oriente"e batte tutti, quasi fosse realmente un eroe. Livello, appunto, non chiarito di umorismo, tasso di ironia(ma anche di comicità)non precisato... Uno dei film più"deboli"di Elvis, trama raffazzonata(se pur semplice), poca"roba"... El Gato
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