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Sono da rivalutare, questi film di Agenlique, con Michele Mercier, dove la generosa attrice mostra, appunto generosamente, le sue"grazie"(come dicevano i commenataotir non volgari)in modo esplicito ma lontanissimo, appunto, da ogni volgarita', che poi invece si e'impadornita del cinema. Qui, avventura e amore, suspense e alchimia sono compresenti, come in questo"Angelique et le roy"(Bernard Borderie, dal libro di Anne e Serge Golon, sceneggiatori vari, tra i quali Pascal Jardin), del 1965 ci mostra Angelique quasi"venduta"a un principe persiano, con tanto di schiave, ma semi.favorita del Roy Soleil. Lei, pero', non crede alla morte del marito, conte alchimista, De Peyrac e interroga un anziano alchimista, che pero'non"si sbliancia", pur vivendo nel culto del suo maestro, appunto il conte di cui Angelique era rimasta vedova. Decisamente un film notevole, capace(certo a livello popolare, per chi ama i film d'avventura)di mescolare amore, magia e alchimia, qualche duello ma soprattutto agguati, avvelenamenti, altri repertori"simili", ma persino qualche tentatvo di sacrificio umano(di un neonato), in onore di sua mesta'il"principe dlele tenebre", per riaffermare che alchimia non e'demonismo, che i buoni sono comunque tali e si oppongono al male.Male che non e'di angelique, che e'scaltra e seduttiva, come nei romanzi di partenza, ma con tutto cio'che il cinema aggiunge alla fisicita'e alla corporeita', non solo"Immaginata"come nel caso della letteratura, Miche'le Mercier, ma anche Robert Hossein Jean Rochefort, Michel Galabru, intepreti non solo dell'altroieri, per dire chiaramente le cose. Confezione abile, coreografia, muische, fotografia sono appunto abilmente finalizzati al"divertissement", per l'epoca un po'fa voyeur( voyeuse)del pubblico, Se i coniugi Golon(ma per lui era uno pseudonimo, dal cognome e nome russi originari)hanno scritto romanzi su e con Angelique per due decenni e piu', i film tratti dai romanzi sono stati decisamente limitati a 4 anni, fino al 1968, anno decisamente cruciale e di liberazione, nei quali i gusti re'tro e anche decisamente aristocratici dei Goon e di chi li metteva in scena risultavano, certamente, fuori tempo e fuotri rotta rispetto ai"tempi nuovi"... El Gato
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