Adelio Ferrero
Cinema Nuovo
Nel Diario di una cameriera Buñuel libera ancora una volta il suo odio antiborghese e anticattolico, oggettivandolo in una narrazione gelida e impietosamente scarnificata nella successione dei fatti, offerti con impassibile distacco alla meditazione dello spettatore, nel rifiuto di ogni apparato didascalico o dilatazione declamatoria. L'"estremismo" del regista si mimetizza infatti dietro le apparenze di una solida e un po' anacronistica storia d'appendice continuamente ribaltata nei suoi esiti e sviluppi prevedibili e sottesa da un sarcasmo tanto più feroce quanto più trattenuto. [...]
di Adelio Ferrero, articolo completo (6052 caratteri spazi inclusi) su Cinema Nuovo 2005