Il diario di una cameriera [2] |
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Un film di Luis Buñuel.
Con Michel Piccoli, Jeanne Moreau, Georges Géret, Bernard Musson, Daniel Ivernel.
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Titolo originale Le journal d'une femme de chambre.
Drammatico,
b/n
durata 98 min.
- Francia, Italia 1964.
MYMONETRO
Il diario di una cameriera [2]
valutazione media:
3,22
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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CELESTINE NEL REGNO DELL'AMBIGUITA'..di fedeletoFeedback: |
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martedì 7 agosto 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Dopo il capolavoro dell'angelo sterminatore,Luis Bunuel( Nazarin,Viridiana,La selva dei dannati) dirige una pellicola tratta dal romanzo di Octave Mirbeau.La sceneggiatura invece rimaneggiata da Bunuel e Jean Claude Carriere crea quel senso di ambiguita' e parziale distacco dal romanzo.La storia inizia con Celestine sul treno che si dirige a casa di nobili per svolgere l'attivita' di cameriera nella campagna francese.Appena arriva si trova sospesa tra un anziano padrone di casa feticista,un uomo che la tenta in tutte le maniere e un omicidio di una bambina,incastrera' un uomo che crede colpevole,ma lo e' davvero?alla fine una manifestazione antisemita chiudera' il film,del resto come viene detto nel film in una celebre battuta i preti cacceranno gli ebrei.Uno dei film probabilmente piu' complessi di Bunuel ,sia per quel senso di ambiguita' che non e' inferiore di certo all'angelo sterminatore,infatti fin dall'inizio lo stesso personaggio di Celestine sembra una sorta di Susanna(adolescenza torbida) venuta per turbare l'animo degli abitanti della casa,ma il suo essere tentatrice e' in bilico tra il volerlo essere e l'esserlo,quel suo sorriso malizioso che dichiara di voler ambientarsi prima di fare certe cose,quel suo sapere e sentire tutto quello che dicono gli altri.Celstine e' una donna che svolge il suo lavoro di cameriera eppure comanda i sentimenti delle persone ,e i nobili come sempre vagano in pulsioni e desideri che non concretizzano la loro esistenza.Rimangono dubbi ,ad esempio chi sia l'assassino della bambina,ma forse non serve affatto saperlo,forse l'ambiguita' del contesto sviluppa piu' oscurita' necessaria a donare ansia allo spettatore che si domanda fino alla fine chi sia senza saperlo.In diario di una cameriera c'e' il senso di non sapere di non essere ,ma come sempre Bunuel arriva in cima con le sue tecniche di ripresa e con il suo velato erotismo (il feticismo e' rappresentato i maniera sublime).Rimane uno dei migliori Bunuel senza dubbio.Brava anche Jeanne Moureu.Uno dei ritratti della piccola provincia borghese francese.
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