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Questo"Fun in Acapulco", oltre che"il solito film con Elvis", ossia incentrato sulla sua figura carismatica(nonostante quanto ne pensava Frank Zappa, Elvis Presley lo era, sia come rock'n roll star, sia al cinema, per il suo tipico aspetto da"very american boy"), è anche un film sincretico per vari aspetti: A)la sintesi tra cultura americana-yankee-nordamericana e statunitense e quella"chicana", messicana, con i"mariachi", dove la sintesi(rimanendo nella differenza, comunque, dunque, al di qua, diremmo, di una sintesi hegelianamente intesa)è comunque in primis musicale, con Presley che si cimenta in varie canzoni di ispirazione cicana; B)Elivs, protestante anche fervidamente(inizia a cantare in chiesa, come noto, ma rimane un fervente credente e incide sempre canzoni"soul"e"spiritual", anche quando è ormai una superstar nel r'n roll)rende omaggio alla"Virgen", dove anche la canzone"Mama"si muove in quella direzione), dunque nel segno dell'ecumenismo; C)Qui più che mai l'alternanza di ruoli di Elvis rende la disponibilità del giovane USA in genere a esercitare diversi lavori(marinaio, bagnino, cantante, ma anche altro), con la capacità di rapportarsi all'altro sesso-alllora(1963), ben prima della "sexual revolution", qualcosa di assolutamente"novum", per esempio nell'Europa cattolica....ma anche in altre parti del mondo, uno dei motivi per cui il r'n'r diviene"musica del diavolo"per taluni. L'alternanza tra la biona e la mora è tipica, peraltro, dei film "di"(con, in realtà)Elvis, facendo qui emergeere Ursula ANdress. Elvis canta, non poco(lo farà decisamente meno nei film successivi), riuscendo a essere convincente. Richard Thrope, il regista"cuce assieme"tutto questo con indubbia, notevole professionalità, un aspetto che nei film di Elvis è quasi sempre(ma non sempre, invero)presente. El Gato
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