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"The Spiral Road"(1962, Robert Mulligan, bravo regista di quell'epoca e del decennio successivo), tratto da un libro apprezzato di quegli anni, dal titolo omonimo, di Jan de Hartog, fonde vari temi: il fascino dell'ignoto(Il Borneo), delle malattie già allora quasi debellatte nei paesi più"avanzati"e meno in quei paesi, l'avventura(la famosa strada a spirale del titolo, appunto), l'amore, la tematica religiosa o meglio il confronto ateismo positivistico versus fede, altro ancora. Certo, la metafora sentiero a spirale difficile da"scalare"-fede è fin troppo chiara, ma tutto va bene, Rock Hudson era il "fidanzato d'America", la Rowland(Gena)giovane e brava, Burl Ives un caratterista di notevole levatura, il tutto ben confezionato e ineccepibile. Film colorato, talora un po'"eccessivo"come tutti i film d'epoca che volevano trattare il"folklore", ma... l'ottimo amalgama prodotto, considerando la distanza storica che ci separa da quanto "c'era"più di mezzo secolo fa, la levatura degli/delle interpreti, il livello registico come"collante"(con inquadrature senza'altro anche "nuove"per l'epoca), certa spettacolarità, la gestione mai banale del tutto salva questo film un po'edificante(andrebbe bene anche nella settimana di Passione), tutto il resto, oltre al tema della medicina un po'pionieristica a favore dei"poveri del mondo"non può non commuovere, vista anche la situazione della donna che si era prodigata per gli"ultimi"rimanendo contagiata... funziona, in un film dalle alte aspirazioni morali ed etiche, a suo modo e considerando la temperie culturale del tempo senz'altro raggiunte. El Gato
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