Odissea nuda (Diario di un viaggio nei mari del sud) |
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Un film di Franco Rossi.
Con Enrico Maria Salerno, Venantino Venantini, Patricia Dolores, Dolores Donlon
Drammatico,
durata 117 min.
- Italia 1961.
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Gian Luigi Rondi
Il Tempo
Il mito di Ulisse continua a presiedere alle inquietudini di ogni epoca, al bisogno di evadere, all’ansia di sottrarsi ai propri doveri, alla curiosità di nuove esperienze, al pigro abbandono ad usi senza freno, a civiltà senza leggi. Si veda, ad esempio, l’Ulisse di questa “odissea” cinematografica che Franco Rossi è andato a evocarci fra le onde dei Mari del Sud: è un intellettuale che è arrivato a Tahiti con il preciso incarico di realizzare un film (così come Ulisse è giunto sotto le mura di Troia con il preciso incarico di fare la guerra); appena, però, si trova immerso in quel clima dove la sola legge (nonostante le religioni europee e la lingua francese) è la mancanza di una qualsiasi legge, dove l’istinto si sfrena, il dovere si dimentica (perché nessuno lo impone, nessuno lo sente) e la vita si vive solo per istinto, non mai per convinzione, per necessità, per obblighi proposti da altri, eccolo abbandonarsi all’euforia di seguire solo la natura, mettendo immediatamente da parte ogni impegno, ogni responsabilità, ogni lavoro, In quattro e quattr’otto, così, lascia tutto e tutti e, come l’Altro, il Figlio del Mito, mette sé “per l’alto mare aperto”, va cioè in un’isola anche più primitiva e solitaria dove della civiltà non esiste né il ricordo né il sospetto. [...]
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