La viaccia

Gian Luigi Rondi

Toscana fine secolo: in un podere vicino a Firenze, “La viaccia”. I proprietari che lo coltivano da generazioni sono in ansia perché, per testamento, il padrone è diventato un loro fratello maggiore che vive da anni a Firenze con una donna che non è sua moglie, ma da cui ha avuto un figlio. Per tenerselo buono e, soprattutto, per impedirgli di fare un giorno testamento contro di loro a favore del figlio illegittimo, gli mandano come aiuto di bottega un nipote, Amerigo, con l’incarico preciso di cattivarsi il cuore dello zio. [...]

di Gian Luigi Rondi, articolo completo (3166 caratteri spazi inclusi) su Il Tempo 29 settembre 1961