Colazione da Tiffany

Quando il mio cellulare comincia a suonare tutti si fermano sbigottiti ad ascoltare, ed ogni volta io non vorrei rispondere per non far cessare quel momento magico. La suoneria del mio cellulare è Moon River. E' straordinario come un piccolo film, diretto da un regista che fu chiamato come seconda o terza scelta dopo Wilder, Wyler e non so chi altro, che girò sotto la costante tensione dei continui contrasti con lo sceneggiatore, con la prima attrice - donna trentunenne, colta, poliglotta, di nobile lignaggio, appena diventata madre dopo mille difficoltà - che non poteva essere più distante di così dal suo personaggio tanto da suscitare le perplessità di chi quel personaggio l'aveva scritto ed immaginato in tutt'altro modo, con un coprotagonista poco noto dotato solo della sua solida formazione all'Actor's Studio, un manipolo scelto di comprimari di alto livello e New York come unica scenografia a disposizione - ma quanti scorci bellissimi ci regala, oggi divenuti anch'essi icone cult, rievocate in altri mille film, all'infinito: le case di pietra, l'angolo di Tiffany, Central Park, i cortili tra i palazzi della City, persino la stazione degli autobus - sia riuscito a diventare Colazione da Tiffany, una sequenza di fermo immagini scolpite eternamente nella memoria collettiva (la colazione all'alba davanti a Tiffany chiuso; Holly con la chitarra e l'asciugamano in testa; la rapina delle maschere di Carnevale... Holly con il bocchino e la tenda drappeggiata addosso... la lunghissima, strepitosa sequenza dell'interminabile festa... Holly con i piedi nell'acquaio, il telefono nella valigia, il gatto senza nome, Holly che nel meraviglioso finale prima bacia il gatto raccolto in mezzo alla spazzatura e poi il suo Fred/Paul, stordito e grondante e solo, che la guarda lì, in mezzo al diluvio, come se la vedesse davvero per la prima volta...) eppure inserite in un flusso narrativo di tale armonia e perfezione da costituire, tutte insieme, una sorta di pietra preziosa. Un diamante. Questo film non è un capolavoro. E' piuttosto un miracolo, di quelli che capitano raramente nella vita. E quando guardo lo sfondo del mio desktop - Il bacio di Holly e Paul ed il gatto sotto la pioggia - ogni volta il miracolo si rinnova. E quando il mio cellulare suona Moon River mi passano le paturnie.