Titolo originale | Psycho |
Anno | 1960 |
Genere | Giallo, |
Produzione | USA |
Durata | 109 minuti |
Regia di | Alfred Hitchcock |
Attori | Janet Leigh, Anthony Perkins, Vera Miles, John Gavin, Martin Balsam John McIntire, Simon Oakland, Patricia Hitchcock, Frank Albertson, Lurene Tuttle, John Anderson, Vaughn Taylor, Mort Mills. |
Uscita | lunedì 10 ottobre 2022 |
Tag | Da vedere 1960 |
Distribuzione | Cineteca di Bologna |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 4,72 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 22 settembre 2022
Un'impiegata ruba quarantamila dollari e fugge. Cambia la macchina, si trova nel mezzo di un temporale e decide di passare la notte in un motel. Il film ha ottenuto 4 candidature a Premi Oscar, In Italia al Box Office Psycho ha incassato 85,4 mila euro .
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Una bella impiegata ruba quarantamila dollari e fugge. Cambia la macchina, si trova nel mezzo di un temporale e decide di passare la notte in un motel. Il proprietario è Norman, all'apparenza un ottimo ragazzo che manifesta soltanto qualche piccola stranezza, come quella di impagliare uccelli. Il motel non ospita nessun altro cliente. La donna decide di fare una doccia prima di dormire. Sotto l'acqua viene aggredita e uccisa da un'altra donna, che si intravvede appena. La mattina Norman scopre il corpo. Sconvolto fa pulizia, mette il cadavere nel bagagliaio e fa sparire la macchina nelle sabbie mobili. Sconvolto perché sa che l'assassina è sua madre, che è patologicamente gelosa del figlio e non sopporta neppure che parli con altre donne. Un investigatore privato, con l'aiuto del fidanzato della donna uccisa, riesce a risolvere la matassa.
Psyco non era certo il migliore dei film di Hitchcock ma a volte le vie del culto percorrono strade misteriose. Negli anni Sessanta la pratica dell'inconscio non era certamente una novità, lo scalpore c'era già stato nel 1944 con Io ti salverò (Gregory Peck, con l'aiuto della Bergman e di un "freudiano" risolve le proprie angosce risalendo analiticamente a un incidente infantile), ma Anthony Perkins aveva dato un'interpretazione di tale efficacia da divenire da quel momento il più famoso "pazzo" della storia del cinema, senza più una possibilità autentica di emanciparsi da quel ruolo. La critica non ha mai perdonato a Hitchcock l'eccesso di crudezza (e di effetto) di certe scene. Ricordiamo le più famose: il teschio della madre seduta sulla sedia girevole, la morte del detective privato (Martin Balsam), la sinistra casa Bates sempre inquadrata contro un cielo minaccioso. Soprattutto la sequenza dell'uccisione di Janet Leigh sotto la doccia ha creato una vera psicosi collettiva.
Psyco nacque un po' casualmente, dopo che un altro progetto piuttosto impegnativo a cui Hitch stava pensando non poté essere realizzato. Il regista mirò a un film a basso costo, in bianco e nero, e lo concepì come una sfida: il suo scopo era ottenere un'opera di qualità in poco tempo, con pochi mezzi, senza star eccelse e utilizzando per di più un soggetto considerato degno di un horror "di serie B". Psyco è infatti tratto dal libro omonimo di Robert Bloch, un romanzo di scarso valore ispirato a un serial killer (uno di quei pluriomicidi che tornano tragicamente a ripetere nel corso del tempo crimini simili, spinti dagli stessi moventi e con analoghe modalità) realmente esistito, tale Edward Gein. A differenza di altri film di Hitch tratti da romanzi, la vicenda di Psyco si attiene fedelmente alla storia originale. Per le riprese (durate dalla fine del novembre 1959 al 1° febbraio 1960.) Hitch si servì prevalentemente di una troupe di formazione televisiva e il film - pur essendo prodotto per conto della Paramount e da questa distribuito - fu girato su un set degli studi Universal parzialmente già esistente. Poiché i dirigenti della Paramount si mostravano sconcertati e riluttanti, Hitch finanziò l'impresa di tasca propria: la cifra, assai contenuta, di 800.000 dollari si rivelò in seguito essere stata un ottimo investimento. Il film costituì infatti il maggior successo di Hitchcock sia negli USA sia all'estero, con utili - nel corso degli anni - di milioni di dollari. Nonostante Hitchcock abbia insistito sul valore specificamente "filmico" di Psyco - affermando che il soggetto e i personaggi gli interessavano poco rispetto a montaggio, fotografia, colonna sonora, gioco di suspense con lo spettatore -, non si può negare che nel film si ritrovino alcune costanti tematiche proprie del regista, che contrassegnano tutta la sua produzione cinematografica: l'interesse per la psiche umana, analizzata nei suoi recessi più intimi e tenebrosi, il tema del "doppio" - qui presente come dissociazione della personalità - quello della sessualità rimossa o pervertita o vissuta come peccato, il rapporto fra colpevolezza e innocenza, l'ambiguità e la difficoltà dei rapporti umani, in particolare fra uomini e donne... Ma se è vero che già di per sé tali elementi possono costituire la base di un film intrigante, la forza di Psyco - e in questo ha ragione il regista - non risiede poi tanto in ciò di cui parla quanto in come ne parla. A titolo di esempio, soffermiamoci brevemente su un paio di elementi chiave che caratterizzano appunto il "linguaggio" del film, il suo modo di narrare, il suo stile. Notevole, innanzitutto, la struttura complessiva dell'opera, il suo articolato e abile gioco di anticipazioni rivelatrici e di inganni tali da non falsificare propriamente il reale svolgersi degli eventi, ma da renderlo di più difficile interpretazione. Psyco è fitto di allusioni, costituite da battute, oggetti (gli uccelli impagliati che Norman colleziona, ad esempio), atteggiamenti dei personaggi (Norman - inquadrato di spalle - che sale le scale di casa con un'andatura tipicamente femminile). D'altra parte il film presenta anche false piste: per esempio i soldi - su cui alcune inquadrature tornano ad insistere - non hanno in realtà nessun ruolo nel delitto, così come nessuna importanza nello svolgersi degli eventi riveste l'incontro con il poliziotto o il cambio di automobile effettuato da Marion. Un'altra modalità adottata nella "costruzione" del film è poi la negazione di quello che normalmente ci si aspetterebbe: la morte inattesa della protagonista a circa metà film e l'assassinio di Arbogast - un personaggio che sembrava fatto apposta per infondere sicurezza -hanno l'effetto di spiazzare completamente lo spettatore. Le voci fuori campo della presunta madre di Norman, le sue ambigue apparizioni - aiutate, in un paio di casi, da ingegnose riprese dall'alto -contribuiscono a creare un senso generale di smarrimento. Nessuna identificazione durevole è consentita - tutti i personaggi sono ugualmente minacciati, per nessuno di loro si ha la garanzia che sopravviverà fino alla fine del film - e il pubblico risulta coinvolto in un senso di attesa e di dubbio che costituisce la quintessenza della suspense. Certo, è forse difficile rendersene conto oggi, dato che perlopiù il film è assai noto e che il meccanismo è stato utilizzato e ripreso da moltissimi altri registi. È giusto però riconoscerne la novità e l'originalità in Psyco. In secondo luogo, consideriamo la fotografia e l'uso del bianco e nero: è l'ultima volta che Hitch vi ricorre, e lo fa dopo una serie di opere in cui - se si eccettua Il ladro (1956) - ha già usato il colore. Nostalgico omaggio a una tradizione estetica a cui egli aveva molto contribuito? Una sfida ai film di serie B - realizzati in bianco e nero per questioni di economia - sul loro stesso terreno? Questi fattori devono aver avuto il loro peso, ma ad essi vanno aggiunti senz'altro motivi intrinseci al film stesso: Hitch riteneva infatti che il bianco e nero, nel suo tagliente contrasto di chiari e di scuri, di luci e ombre, nella sua forte valenza espressionistica, avrebbe meglio reso la drammaticità della vicenda; non erano effetti di realtà quelli che cercava, tantomeno nelle scene di sangue, ma l'impatto di una violenza più sottile e penetrante. E come non associare il bianco e nero con la duplicità del personaggio di Norman Bates (vi è un'inquadratura in cui, dopo aver spiato Marion che si spoglia, si volge verso la macchina da presa, e il suo volto appare nettamente diviso: una metà in ombra e una in luce)? Molti altri elementi concorrono a determinare quello che - per dirla con gli addetti ai lavori - costituisce lo "specifico filmico" di Psyco, ovverosia ciò che ne fa un'opera specificamente cinematografica, quella che Hitchcock ha definito "film puro": montaggio, movimenti di macchina, scenografie, colonna sonora... Del resto è nota - al punto da essere leggendaria - la cura meticolosa con cui il regista si occupava di ogni minimo dettaglio dei suoi film, a partire dalla sceneggiatura fino alla pubblicità: perché ogni elemento contribuisce con pari importanza alla creazione di un'opera cinematografica, al suo ritmo, al suo stile, alla sua capacità di avvincere lo spettatore. Se il pubblico americano decretò il successo del film fin dall'inizio, la critica si dimostrò invece, soprattutto al momento dell'uscita, molto severa: nella sua prima recensione il critico del "New York Times" definì Psyco "una macchia sopra una carriera onorevole" (ma nel giro di pochi mesi si ricredette, e parimenti fecero anche altri suoi colleghi). Nonostante non mancassero i riconoscimenti alla maestria tecnica del regista, molti ritennero che Hitchcock si fosse spinto troppo oltre, sia per i temi trattati, sia soprattutto per le modalità della loro messa in scena, indulgendo troppo all'horror. Ad ogni modo Psyco fu uno dei pochi film per cui Hitch ricevette una nomination per l'Oscar come migliore regista; nomination furono fatte anche per l'interpretazione di Janet Leigh (come attrice non protagonista), la fotografia e la scenografia. Nessun premio però fu assegnato. Una curiosità: in Francia, laddove al contrario la critica sostenne il film fin da subito (un'approfondita opera di rivalutazione dell'intera produzione cinematografica di Hitch era in corso da qualche anno per merito di cinefili e studiosi dei "Cahiers du cinéma": nomi come A. Bazin, C. Chabrol, E. Rohmer, F. Truffaut), fu il pubblico a non accoglierlo favorevolmente, quando uscì nel 1961. Distribuito di nuovo qualche anno dopo, ottenne un successo destinato a durare a lungo. Anche in Italia, come in tutta Europa, Psyco è diventato un vero e proprio cult movie.
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E' un film cult, un capolavoro assoluto della cinematografia di Hichcock, ebbe ben 3 sequel in verità uno peggiore dell'altro e un remake copia (a colori) di Gus van Sant che meritatamente fu un flop al botteghino."Hitch" per l'ennesima volta cambia genere e strategia e sceglie dopo aver diretto La donna che visse 2 volte e Intrigo internazionale il bianco nero per sottolineare [...] Vai alla recensione »
Come non rimanere stregati da un film così coinvolgente, sinistro e perfetto? Una segretaria dell'Arizona (Janet Leigh, azzecatissima in questa parte) ruba un'ingente somma di denaro dal proprio ufficio e alloggia in un inquietante motel. Pessima scelta: la donna è uccisa nella doccia da un misteriosa figura, in apparenza dalla madre del proprietario del motel (Norman Bates, interpretato magistralmente [...] Vai alla recensione »
Psycho è, da sempre, una delle mie pellicole preferite. Non ne sono tanto sicuro, ma il vero motivo di tanto attaccamento deve ricercarsi sia nella perfetta immedesimazione in Norman Bates da parte di Anthony Perkins, sia in tutto l' andamento del film, piuttosto anomalo: ci fa credere delle cose che sembravano esser certe ed invece, il regista, ce le fa crollare [...] Vai alla recensione »
Un thriller, anzi il vero thriller, al quale hanno tutto da invidiare quelli di oggi. L'espressività dei personaggi, i primi piani, la musica, le inquadrature dei particolari e soprattutto la suspense. Un film che non lascia niente al caso: ci si può divertire ad analizzarlo quanto si vuole.
Marion Crane, impiegata in un’agenzia immobiliare, fugge con il denaro di un cliente per sposare il suo amante. Il pernottamento nel motel di Norman Bates le sarà fatale, proprio quando avrà deciso di redimersi: la madre del proprietario non accetta le intrusioni di altre donne nella vita del figlio. Peccato che la madre di Norman sia morta da dieci anni.
Marion Crane (Leigh), segretaria in una società immobiliare, fugge con 40.000 dollari che il suo capo gli aveva dato da depositare in banca. Dopo 2 giorni di rocambolesca fuga, si ferma per dormire in un isolato motel gestito da Norman Bates (Perkins) un giovane schivo e solitario, che racconta alla fuggitiva dello strano rapporto con sua madre, a quanto pare molto gelosa del figlio.
Psycho è uno di quei film dinanzi ai quali lo spettatore non può, non riesce a distogliere gli occhi dallo schermo, anche se forse molti punti sono a mio avviso prevedibili (unica pecca del film), non si può non sentirsi catturati, non voler sapere come andrà a finire, se i sospetti saranno confermati. Il climax crescente è scandito da una incredibile colonna sonora, [...] Vai alla recensione »
PSYCHO- 1960 Alfred Hitchcock- Tratto dall'omonimo romanzo del 1959 di Robert Bloch (basato sulle vicende reali del serial killer Ed Gein), è uno dei film più famosi del regista, nonché il suo maggior successo commerciale, tanto da generare tre sequel, uno spin-off, una serie televisiva, un remake shot-for-shot, un documentario sulla famosa scena della doccia [...] Vai alla recensione »
Se Gli Uccelli e’ il film di Hitchcock piu’ filosofico e complesso da un punto di vista di tecnica cinematografica, Psyco rappresenta l’affermazione piu’ completa, persino sfacciata, del genio del regista di Leytonstone, una scommessa impossibile vinta a mani basse!Contro la volonta’ della Paramount, che considerava “troppo disgustoso” un film basato sull’omonimo romanza del 1959 di Robert Bloch, ispirato [...] Vai alla recensione »
Psycho non si sarebbe nemmeno dovuto realizzare, dato che nessun produttore era disposto a finanziarlo, ritenendolo esagerato per i tempi. Ma Hitchcock, rimasto entusiasta dal libro di Robert Bloch da cui poi trasse il film, decise di osare. Chiamò gli addetti ai lavori della sua serie "Hitchcock Presenta" per ridurre il più possibile i costi e, con una scenografia essenziale, [...] Vai alla recensione »
"For ever Hitch": sarà anche retorico ribadirlo, ma è vero. Nessun altro autore-regista del cinema ha saputo indagare il rapporto eros-morte come Hitchcock, nessun altro come Sir Alfred, qui e in altri film, sa dirci che cosa significa l'inconscio. Dalla prima all'ultima sequenza, dall'intenzione di furto-fuga di Marion(Janet Leigh, eccelsa), l'impiegata "modello [...] Vai alla recensione »
Dopo che Alfred Hitchcock ha visionato la pellicola North by Northwest, ha cercato un progetto che potesse essere interessante da mostrare al pubblico del suo tempo di atipico, sconvolgente e per di più indimenticabile, finché non ha trovato il libro Psycho di Robert Bloch. Questo libro d'horror fu così interessante per Hitchcock che la Paramount Pictures non voleva produrlo, [...] Vai alla recensione »
Dopo che Alfred Hitchcock ha visionato la pellicola North by Northwest, ha cercato un progetto che potesse essere interessante da mostrare al pubblico del suo tempo di atipico, sconvolgente e per di più indimenticabile, finché non ha trovato il libro Psycho di Robert Bloch. Questo libro d'horror fu così interessante per Hitchcock che la Paramount Pictures non voleva produrlo, [...] Vai alla recensione »
Una bella e infelice impiegata di Phoenix si impadronisce di quarantamila dollari e decide di fuggire in cerca di una nuova vita. Una volta in autostrada, la donna viene sorpresa da un violento temporale e decide di fermarsi in un piccolo motel fuorimano. Lì farà la conoscenza del proprietario del motel. Una pellicola geniale e dal fortissimo effetto specialmente per l'epoca.
Nel 1959, sembrava che Hitchcock avesse raggiunto l'apice della carriera, avendo già firmato una serie di capolavori praticamente ininterrotta, da Rebecca, la prima moglie (1940) a Notorious, fino all'osannato La Donna che Visse Due Volte (1958), oltre alle pellicole già citate prima. Ma nel 1959 Hitch compra i diritti di un romanzo di [...] Vai alla recensione »
Avere (volontariamente) a disposizione 800.000 dollari,gli stessi sceneggiatori del suo show televisivo e l'effetto del bianco e nero:una sfida che Hitchcock pose a sè stesso e che risolse brillantemente,ottenendo anche con un'ardita campagna pubblicitaria ben 40 milioni di dollari di incasso mondiale,rendendolo anche il suo film di maggior successo.
Una ragazza sotto la doccia. Il rumore dell'acqua che scende la isola da tutto il resto. Marion Crane è in fuga, ha appena rubato 40.000 dollari dal suo principale ed è fuggita da Phoenix (Arizona) per raggiungere il fidanzato Sam a Fairvale per sposarlo. Si è fermata per la notte in un tetro motel fuori mano, il cui proprietario, Norman Bates, pare assai oppresso dalle ire della dispotica mamma, che [...] Vai alla recensione »
In questo film credo che siano presenti tutti gli ingredienti della nostra società, resi drammaticamente, ma mai troppo: azione nullificante della madre, incapacità del figlio ad opporre una valida resistenza, impotenza, solitudine e patologia del figlio stesso, odio spaventoso che dalla madre al figlio ritorna come un boomerang dal figlio alla madre.
Non c'è dubbio: In Hitchcock il culto dell'immagine -inteso come elemento significante- raggiunge apici mai toccati da nessun altro (il che non è poco, visto che si parla di cinema; forse, a ben pensarci, solo il Fritz Lang de Il Mostro di Dusseldorf riesce a tenergli testa), ed anche questo film non fa difetto. Un thriller semplice per trama ed elaborazione, con una cura, un'elega [...] Vai alla recensione »
Se Hitchcock definisce(invero un po'ingenerosamente, diremmo...) il romanzo di Robert Bloch"Psycho"da cui il film è tratto "un romanzaccio"(in"Le cinéma selon Hitchock", intervista con François Truffaut, in italiano Edizioni Pratiche)é vero che ne ha preso solo spunto, cambiando sostanzialmente tutto o quasi.
In questa svolta nel cinema del Maestro Alfred, c'è la vera rivoluzione del cinema thriller.Oltre alla solita maniacale puntigliosità, nel ritrarre dettagli e minuziose particolarità, eccovi delle unicità e luccicanti perle. Innanzitutto, la colonna sonora è per eccellenza quella che accompagna, terrorizza e rincuora le nostre paure più nascoste, come [...] Vai alla recensione »
Il film in questione è,come molti sapranno,uno dei più famosi film di A.Hitchcock in assoluto se non addirittura quello che lo ha consacrato definitivamente nell'olimpo dei registi leggendari(senza nulla togliere ovviamente ad altre sue grandi opere come LA FINESTRA SUL CORTILE,INTRIGO INTERNAZIONALE o REBECCA LA PRIMA MOGLIE)ed è anche il film che ha elevato Anthony Perkins all'unico ruolo che gli [...] Vai alla recensione »
Agghiacciante, ricco di suspense, scene memorabili, è un CAPOLAVORO. Alfred Hitchcock, dopo altri capolavori come "La donna che visse due volte", "Gli uccelli" e "La finestra sul cortile", ci regala una delle sue opere più indimenticabili, un thriller tutt'oggi ancora definto un film spaventoso e bellissimo. Una trama semplice, dove il vero protagonista non è nè la ragazza e nè il bravissimo Anthony [...] Vai alla recensione »
Un thriller capolavoro, storia geniale e diabolica, con una trama che inizia in un modo per poi portarti tutta su un altro scenario. Un'impiegata fugge con 40 mila dollari di un cliente della banca per la quale lavora, anzichè depositarli, dirigendosi verso il suo compagno con la speranza che quei soldi cambino la vita ad entrambi, che trovano insoddisfacente; arriva in un motel per passare [...] Vai alla recensione »
Ne conoscete uno migliore????? ditemelo!!!!Io nn credo assolutamente!!!!
La mia non è una recensione ma un commento a quanto scritto dal Sig. Zappoli e da voi pubblicato. Vi inviterei a fare attenzione perchè una recensione deve necessariamente indicare la trama senza però assolutamente svelare i dettagli del film. Tantopiù in un thriller dove il centro di tutto è la suspence. Ciò che è pubblicato non è una recensione [...] Vai alla recensione »
capolavoro assoluto, girato con una maestria incredibile e in un perfetto bianco e nero. Il re di tutti i thriller. Veramente incredibile. Incute un'angoscia e un timore non mostrando (o almeno la minima) violenza. Colonna sonora, usata principalmente nella prima parte, trascina lo spettatore nel vortice senza uscita, che si concluderà con la famigerata scena della doccia.
Premettendo che non è il mio genere e che quindi non ne sono rimasto estasiato come molti, ritengo che questo è un film davanti al quale le critiche sono totalmente inopportune. Nel suo genere è un vero capolavoro, niente da dire; la famosa scena della doccia ritengo che sia un po' troppo sopravvalutata, almeno per i giorni nostri, anche se è innegabile che abbia altissimo valore per come è stata [...] Vai alla recensione »
a mio avviso uno dei film più belli di hitchcock e uno die più belli di sempre in generale, girato in un perfetto bianco e nero, musiche bellissime e la scena della doccia è storia del cinema... bellissimo!
Dopo aver visto questo film per un lungo periodo ho avuto paura di fare la doccia (anche se mi lavavo ugualmente). Il film parla di una donna bionda e carina di nome Marion Crane che stufa della sua vita, ruba 40.000, e poi fugge cambiando anche auto durante il tragitto. Sorpresa da un temporale, va fuori strada e trova rifugio in un hotel deserto, gestito da un ragazzo di nome Norman Bates e da sua [...] Vai alla recensione »
Poche parole per esprimere un consenso assoluto su ogni componente di un film che come pochi ha portato una grande innovazione al cinema. Una storia originale e l'inizio di un genere cinematografico nuovo. Capolavoro assoluto del cinema che solo un maestro come Hitchcock poteva realizzare.
Il film in questione è,come molti sapranno,uno dei più famosi film di A.Hitchcock in assoluto se non addirittura quello che lo ha consacrato definitivamente nell'olimpo dei registi leggendari(senza nulla togliere ovviamente ad altre sue grandi opere come LA FINESTRA SUL CORTILE,INTRIGO INTERNAZIONALE o REBECCA LA PRIMA MOGLIE)ed è anche il film che ha elevato Anthony Perkins all'unico ruolo che gli [...] Vai alla recensione »
Uno dei tanti capolavori realizzati da Alfred Hitchcock, l'unico però totalmente fuori dai suoi schemi, il regista infatti si affidò ad una storia particolare, sorprendendo lo spettatore in un thriller a forti venature horror, valendosi di un attore protagonista praticamente perfetto nel ruolo come Anthony Perkins. La scena della doccia è ormai entrata nella storia del cinema, [...] Vai alla recensione »
pur essendo un fil degli anni 60 e quindi piuttosto lento mi è piaciuto molto... perchè la storia è bella e il finale è uno dei più belli della storia del cinema... ora ho capito perchè hitchcock volesse tenere segreto il finale... GENIO
Come dice il Farinotti, non è il miglior film del grande Hitchcock ma è veramente un eccezionale giallo/thriller! A parte l'interpretazione di Anthony Perkins nella parte del folle, è tutto l'untreccio del film e le locations che ne fanno veramente un film da brivido, specialmente se si pensa che è del 1960! La famosa scena della doccia già fa presagire dell'inizio che succederà quelche cosa: L'inqudratura [...] Vai alla recensione »
Psyco non ha bisogno di presentazioni. Risulta uno dei film più influenti della storia del cinema, il film quanto le sole musiche di Bernard Hermann. Hitchcook realizzò un film che pur rimanendo nella storia, forse non è uno dei risultati più alti del vecchio Alfred, non di certo ai livelli di Vertigo o Intrigo internazionale, ma sicuramente più che discreto, più [...] Vai alla recensione »
Più che un horror,cui di fatto andrebbe annoverato per almeno tre scene,a me ricorda l'atmosfera di quei sapidi noir americani,dove le nebbie la facevan da padrone,negli anni '40. Perkins,a leggere l'ultimo libro di Marisa Berenson,era un gran brav'uomo:forse,propio per quest'aria da boy scout (un po' troppo sculettante,a dirla tutta),la scelta di Hitch è [...] Vai alla recensione »
capolavoro assoluto, girato con una maestria incredibile e in un perfetto bianco e nero. Il re di tutti i thriller. Veramente incredibile. Incute un'angoscia e un timore non mostrando (o almeno la minima) violenza. Colonna sonora, usata principalmente nella prima parte, trascina lo spettatore nel vortice senza uscita, che si concluderà con la famigerata scena della doccia.
capolavoro assoluto, girato con una maestria incredibile e in un perfetto bianco e nero. Il re di tutti i thriller. Veramente incredibile. Incute un'angoscia e un timore non mostrando (o almeno la minima) violenza. Colonna sonora, usata principalmente nella prima parte, trascina lo spettatore nel vortice senza uscita, che si concluderà con la famigerata scena della doccia.
capolavoro assoluto, girato con una maestria incredibile e in un perfetto bianco e nero. Il re di tutti i thriller. Veramente incredibile. Incute un'angoscia e un timore non mostrando (o almeno la minima) violenza. Colonna sonora, usata principalmente nella prima parte, trascina lo spettatore nel vortice senza uscita, che si concluderà con la famigerata scena della doccia.
Il film più noto di Hitchcock, universalmente e giustamente considerato come un capolavoro con la "C" maiuscola, non è nemmeno la sua opera migliore ("Gli Uccelli" e "La finestra sul cortile" sono un gradino più alti), ma asaputo entrare nell'immaginario collettivo grazie ad alcune scene da antologia tra cui quella della doccia una delle più straordinarie e famose nella storia del cinema.
Questo film, capolavoro assoluto, resta una pietra miliare del thriller di tutti i tempi, a cominciare con la celebre sequenza della doccia, per terminare con l'inasppettata morte della protagonista dopo appena 40 minuti del film!!! Ben congegnato, recitato e diretto, psyco resterà per sempre un film magico.
Questo film, capolavoro assoluto, resta una pietra miliare del thriller di tutti i tempi, a cominciare con la celebre sequenza della doccia, per terminare con l'inasppettata morte della protagonista dopo appena 40 minuti del film!!! Ben congegnato, recitato e diretto, psyco resterà per sempre un film magico.
psyco regge ancora, sia per contenuto,sia per lo spessore thrylleriano, gli urti dei films tanto precedenti quanto attuali.La forza e la chiave di questo successo, plecludo sia dovuta alla capacita' che il regista seppe dare a tutta la struttura filmica,alitando gradualmente sul tema,fino a spezzare il ritmo con dei flash di puro orrore, senza ancorarsi a nessun effetto speciale(o almeno a quelli che [...] Vai alla recensione »
L'uomo delle 3 stelle (dalla mia definizione) si è sbilanciato finalmente... Allora è umano.
Uno dei film più sopravvalutati di Hitchcock, Insieme ad UCCELLI. Se questo film si merita 4,5 stelle allora a NODO ALLA GOLA o ad IL DELITTO PERFETTO bisogna darne 10.
Psyco di nuovo sul grande schermo, tirato a lucido e in v.o. con i sottotitoli. Come perdere l'opportunità di vederlo nelle condizioni migliori, anche se l'abbiamo imparato a memoria? Cosa c'è di meglio di una bella doccia, trattenendo il fiato tutti insieme? Ovvio, Psyco non è solo la doccia. È una serie ininterrotta di clamorosi pezzi di bravura: Arbogast nella casa, il poliziotto con gli occhiali [...] Vai alla recensione »