L'appartamento

Torna al cinema dopo quasi 60 anni, 'L'appartamento', del grande Billy Wilder, una delle sue più alte prove, uno dei suoi più indiscussi capolavori. Commedia drammatica, divertente e riflessiva, la pellicola sa dosare i suoi ingredienti più forti, dal cinismo alla vena sentimentale, per rendere affascinante e immortale una trama che racchiude molte interessanti tematiche della poetica del suo autore. L'opera coinvolge lo spettatore fino alla fine, grazie ad uno script godibile e intelligente, calibrato e ben congegnato, pieno di ritmo e dialoghi efficaci, sequenze memorabili (celebre la scena di Lemmon che scola la pasta con una racchetta da tennis) e due azzeccatissimi attori: Jack Lemmon, che dà vita a uno dei suoi più grandi ruoli, e Shirley MacLaine, capace di dare spessore a una donna disinvolta e romantica al tempo stesso – all'epoca aveva ventisei anni e, con i suoi capelli corti e l'impacciata spensieratezza, fu preferita a Marilyn Monroe dallo stesso regista. Il film narra, con intenso ma distaccato rigore, i complessi e contradditori rapporti che la nostra civiltà instaura tra le persone, descrivendo col giusto disincanto il pragmatismo della vita quotidiana. La sceneggiatura, scritta da Billy Wilder con I. A. L. Diamond, è a, detta di quest'ultimo, una perfetta miscela di dolce e amaro; e offre uno dei ritratti più limpidi e crudi della realtà, della natura umana e della società, che condizionano (in tanti modi) l'individuo a diverse forme di prostituzione. 'L'appartamento' ebbe un successo mondiale, e vinse 5 premi Oscar: miglior film, regia, sceneggiatura, montaggio, scenografia. Semplicemente adorabile...