Gian Luigi Rondi
Il Tempo
Che il verbo “amare” cominci oggi ad essere coniugato ad un’età in cui, ai nostri tempi, si declinava soltanto rosa, rosae è un fatto ormai acquisito da tutti e non c’era bisogno che venisse a raccontarcelo Nabokov con la sua Lolita. Il fenomeno (probabilmente motivato in parte dall’ansia e dalla fretta della vita moderna e in parte dal diffondersi del cinema e della televisione) esiste e prende sempre più piede, destando naturalmente l’attenzione oltre che dei genitori anche di quanti, con le arti, cercano di seguire passo passo l’evoluzione della nostra società. [...]
di Gian Luigi Rondi, articolo completo (2593 caratteri spazi inclusi) su Il Tempo 16 ottobre 1960
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