Audace colpo dei soliti ignoti |
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Un film di Nanni Loy.
Con Nino Manfredi, Claudia Cardinale, Vittorio Gassman, Renato Salvatori, Tiberio Murgia.
continua»
Comico,
Ratings: Kids+16,
b/n
durata 90 min.
- Italia 1960.
MYMONETRO
Audace colpo dei soliti ignoti
valutazione media:
3,70
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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L'audace colpo: metropoli in diveniredi DANIELA MACHERELLIFeedback: 2208 | altri commenti e recensioni di DANIELA MACHERELLI |
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giovedì 23 giugno 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il film di Nanni Loy del 1959 è un’ interessante testimonianza sulla realtà delle metropoli italiane in quel periodo, nel momento di transizione tra il dopoguerra, con i disagi sociali, morali e economici che l’avevano caratterizzata, e l’inizio del boom, tra la speranza di un futuro migliore e il suo concretizzarsi. Per la verità l'opera mostra in prevalenza le difficoltà del vivere quotidiano di un gruppo di ladruncoli che vivono di espedienti, e una povertà che ancora condiziona la gente comune in modo piuttosto marcato, ma nel contempo testimonia la presenza dei nuovi quartieri delle periferie, con i palazzoni sorti per ospitare gli immigrati inurbati a seguito del rapido decollare dell’industrializzazione e della produzione pensata per le grandi masse, che da lì a poco avrebbe modificato profondamente la società italiana. La ricorrente presenza dei manifesti pubblicitari, dei modelli di utilitarie Fiat da pochi anni immessi sul mercato, e dei negozi di generi voluttuari, rendono efficacemente la parabola ascendente del tenore di vita che caratterizza quegli anni, insieme agli ampi vialoni di nuova costruzione, pensati per la motorizzazione di massa. Suggestiva agli occhi dello spettatore di oggi risulta anche la compresenza nel tessuto urbano di nuovi edifici, simbolo del futuro, e delle case ferite dal conflitto bellico ancora recente, che bene rendono l’idea di una società a cavallo fra due periodi storici. Sul finire del film, infine, un pastore col suo gregge passa lungo una strada di periferia, toccante testimonianza di un’invadenza sempre più marcata della città nei confronti della campagna, tanto da costringerle ad una convivenza forzata quanto innaturale.
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