samanta
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martedì 26 marzo 2024
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il coraggio, la viltà e la medaglia
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Il film uscito nel 1959 impropriamente è collocato nel genere western, invece è un film drammatico di azione/guerra, ambientato nel Messico del 1916 durante la rivoluzione. La regia è di Robert Rossen, un regista capace, con la carriera sospesa per anni a causa di problemi con il comitato per le attività antiamericane che ha diretto film di successo come Tutti gli uomini del Re o Lo Spaccone (un memorabile Paul Newman), altri meno riusciti come Cordura o Lilith.
Durante la Rivoluzione Messicana, Pancho Villa entra nel territorio USA effettuando un 'incursione a Columbus (New Mexico), per rappresaglia reparti di cavalleria USA, entrano in Messico per catturare o punire Pancho Villa.
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Il film uscito nel 1959 impropriamente è collocato nel genere western, invece è un film drammatico di azione/guerra, ambientato nel Messico del 1916 durante la rivoluzione. La regia è di Robert Rossen, un regista capace, con la carriera sospesa per anni a causa di problemi con il comitato per le attività antiamericane che ha diretto film di successo come Tutti gli uomini del Re o Lo Spaccone (un memorabile Paul Newman), altri meno riusciti come Cordura o Lilith.
Durante la Rivoluzione Messicana, Pancho Villa entra nel territorio USA effettuando un 'incursione a Columbus (New Mexico), per rappresaglia reparti di cavalleria USA, entrano in Messico per catturare o punire Pancho Villa. Un gruppo di guerriglieri sono asseragliati in una fattoria di proprietà di un'americana Adelaide (Rita Hayworth), il maggiore Thorn (Gary Cooper) è incaricato dal colonnello De Rose (Edward Platt) di segnala i soldati più valorosi per decorarli con la Medaglia d'onore del Congresso (la più alta decorazione USA) ha già individuato un meritevole il soldato Andrew Hetherington (Michael Callan), De Rose gli ordina con quel soldato di raggiungere il reggimento di cavalleria comandato dal colonnello Rogers (Robert Keith) che sta per attaccare la fattoria e individuare altri soldati meritevoli. Rogers lancia una folle carica frontale contro la fattoria, le perdite sono ingenti, solo per il coraggio di alcuni soldati la fattoria è occupata, anche se molti guerriglieri riescono a fuggire. Thorn individua 4 valorosi: il sergente Chawk (Van Heflin), il tenente Fowler (Tab Hunter), il caporale Trubee (Richard Conte) e il soldato Renziehausen (Dick York). Rogers supplica Thorn di segnalarlo che però rifiuta, malgrado le minacce di rivelare il suo comportamento codardo durante l'attacco a Columbus, per rappresaglia lo invia con i prescelti e Adelaide che accusa di connivenza con i messicani alla base americana di Codura. Il viaggio del gruppo ha traversie vengono anche attaccati dai guerriglieri e perdono i cavalli. Il viaggio prosegue a piedi tra mille difficoltà, Thorn sottopone a interrogatorio i soldati per appurare i motivi che li hanno spinti a gesti coraggiosi, gli uomini però anche per le fatiche del viaggio si ribellano, rifiuatano l'onorificenza e vorrebbero ucciderlo, però malgrado tutto Thorn li porta a Cordura suscitando l'affetto di Adelaide prima ostile.
E' un film che inizia bene con un'efficace scena di guerra: la carica frontale della cavalleria che contro ogni regola di guerra Rogers nella sua megalomania ha lanciato contro la fattoria, ma poi la vicenda si dipana stancamente, il viaggio è anche faticoso per lo spettatore che si annoia a vedere le lungaggini e la lentezza di certe scene talvolta incongruenti come Thorn al buio della notte senza un fuoco scrive le sue valutazioni su un taccuino. I soldati si ribellano (salvo Andrew ammalato di tifo) per vari motivi, alcuni validi come quello del sergente che è ricercato per omicidio e non vuole notorietà, altri risibili come quello del tenente che non vuole all'inizio della carriera mettersi in evidenza (!); d'altra parte i dialoghi sono poveri, pieni di considerazioni astratte ( la colpa è anche di Rossen che è cosceneggiatore), alcune figure sono stereotipi come Adelaide interpretata dalla bella Rita Hayworth che a 41 anni batte in fascino le giovani starlet odierne, che incarna, con modestia, la solita avventuriera americana che cerca di rifarsi una vita e che cede al fascino del coraggioso di turno. La recitazione è nel complesso buona, bravo Cooper anche se non è al massimo della forma (al termine delle riprese scoprirà di avere un cancro che lo porterà alla morte nel 1960), in assoluta evidenza l'interpretazione di Van Heflin, sergente rozzo e violento ma in fondo pauroso e che non saprà spiegare perché ha commesso un atto di valore, bravi anche alcuni comprimari come Richard Conte (Chiamate Nord 777, Colpo grosso, Il padrino) soldato vile e infingardo e Robert Keith (14^ ora, Come le foglie al vento) perfetto colonnello paranoico e irresponsabile.
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paolp78
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mercoledì 13 gennaio 2021
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straordinario intreccio psicologico
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Pellicola di Robert Rossen appartenente al filone bellico-militare che propone una delle più classiche trame dei film d'avventura, in cui una comitiva variegata deve affrontare un viaggio costellato di numerose insidie: la peculiarità dell'opera risiede nel fatto che in questo contesto viene realizzata un'indagine psicologica molto complessa dei vari personaggi, grazie alla quale vengono innescate delle dinamiche sorprendenti, in un crescendo esaltante.
Il finale non soddisfa a pieno, lasciando un po' l'amaro in bocca per alcune scelte e dando l'impressione che il grandioso impianto narrativo sia stato sfruttato solo parzialmente.
Ottimi i dialoghi, molto ben scritti; la mano di Rossen si rinviene particolarmente in alcuni passi in cui vengono scandagliate questioni di alto valore filosofico e morale, operazione che con modalità diverse si può rintracciare in tutte le opere dell'autore americano.
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Pellicola di Robert Rossen appartenente al filone bellico-militare che propone una delle più classiche trame dei film d'avventura, in cui una comitiva variegata deve affrontare un viaggio costellato di numerose insidie: la peculiarità dell'opera risiede nel fatto che in questo contesto viene realizzata un'indagine psicologica molto complessa dei vari personaggi, grazie alla quale vengono innescate delle dinamiche sorprendenti, in un crescendo esaltante.
Il finale non soddisfa a pieno, lasciando un po' l'amaro in bocca per alcune scelte e dando l'impressione che il grandioso impianto narrativo sia stato sfruttato solo parzialmente.
Ottimi i dialoghi, molto ben scritti; la mano di Rossen si rinviene particolarmente in alcuni passi in cui vengono scandagliate questioni di alto valore filosofico e morale, operazione che con modalità diverse si può rintracciare in tutte le opere dell'autore americano.
Ottima la tecnica registica esibita nelle sequenze iniziali con la spettacolare battaglia tra la cavalleria americana e i messicani; altrettanto apprezzabile in seguito l'opera di Rossen allorché lo stesso è bravissimo nel portare all'esasperazione estrema lo scontro psicologico tra i personaggi, dirigendo perfettamente gli interpreti e proponendo una perfetta successione delle scene.
Nel buonissimo cast emergono le stelle più famose, che rendono onore alla loro fama con delle interpretazioni esaltanti, stagliandosi nettamente sopra gli altri. Molto intensa espressivamente la prova di Rita Hayworth, spesso catalogata solo come una delle più belle star hollywoodiane, senza ricevere il giusto riconoscimento delle proprie capacità attoriali. I due interpreti che più lasciano il segno sono però Gary Cooper e Van Heflin, due autentici giganti bravissimi a inscenare una guerra psicologica memorabile. La recitazione di Cooper colpisce per intensità e stile misurato; il grande attore americano, come già altre volte in carriera, ricopre splendidamente i panni dell'eroe dagli alti valori etici, ruolo che gli era particolarmente congeniale, riuscendo per l'ennesima volta a trasmette emozioni forti al pubblico che ne resta ammaliato. Impressionante la prova di Van Heflin: il suo personaggio è tanto odioso, quanto realistico e indimenticabile. Nel resto del cast si segnala anche Richard Conte, anch'egli molto in parte nei panni dell'infido caporale.
Sebbene la durata non sia particolarmente contenuta, il film non stanca affatto, anzi avvince sempre di più grazie all'evolversi degli accadimenti e soprattutto dell'intricata trama psicologica.
La pellicola ha anche un certo valore storico: viene infatti efficacemente fotografata la situazione politico-militare degli Stati Uniti d'America alla vigilia del primo grande impegno bellico in Europa, costituente una delle tappe fondamentali che avrebbe poi portato la federazione americana a divenire la superpotenza mondiale che oggi conosciamo. Molto interessante in questa chiave la descrizione che viene bene tratteggiata delle ambizioni di questa giovane, ma potente nazione.
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[+] un intreccio faticoso
(di samanta)
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