Nazarin |
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Un film di Luis Buñuel.
Con Francisco Rabal, Marga López, Rita Macedo, Jésus Fernandez, Ignacio Lopez Tarso.
continua»
Drammatico,
b/n
durata 94 min.
- Messico 1958.
MYMONETRO
Nazarin
valutazione media:
3,50
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Uno sguardo amaro dagli occhi di un geniodi cineamatoreFeedback: |
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mercoledì 21 settembre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Definire "Nazarin" un film di denuncia anti-cristiana,vorrebbe dire analizzare solo la superfice di questo mirabile affresco Buñuelliano,affresco che affronta con razionale freddezza una società logorata nelle sue più radicate credenze,che ci viene mostrata,mediante l'uso un realismo esasperato,portato al paradosso e quindi fatto esplodere in autentici sprazi di surrealismo puro,nella sua più brutale tristezza. Il fulcro attrono il quale ruota la vicenda,è composto da un trade-union perfettemante bilanciato,che vede l'umiltà di padre Nazario mettersi al servizio,ma anche respingere duramente le figure di Andara e Beatriz,così diverse nell'avvicinarsi alla religione,ma altrettanto simili nel riconoscere tacitamente la sua impraticabilità. Il fatto che Buñuel metta al centro della vicenda questi tre personaggi,non credo sia una condizione casuale,ma al contrario un effetto attentamente voluto dal regista,che ne attribusce una forte valenza simbolica;il Tre in effetti è un numero fondamentale all'interno dei testi sacri:trentatrè erano gli anni del Cristo quando fu crocifisso,e Tre sono anche il Padre,il Figlio e lo Spirito Santo,le figure cardine dlla religione Cristiana;quindi tre i pellegrini,designiati da Buñuel,per diffondere la parola del Signore,in questa che,dopo un'attenta analisi,può essere considerata l'autentica rappresentazione di un Gesù del 900. Possiamo,dunque,intendere padre Nazario come l'incarnazione e di Gesù Cristo e,contemporanemente,dell'intero messaggio cristiano,fondato sulla carità e la totale dedizione alle vicissitudini del prossimo,messaggio che va nettamente al di là dell'imobbilismo,della gerarchizzazione e della protocollarizazione che ritroviamo all'interno della Chiesa cattolica,vero oggetto della denuncia di Buñuel(eloquente,a questo proposito,il rimprovero che Nazario subisce da un "superiore",per il suo stile di vita definito "indegno per un sacerote"). Un altro ruolo fondamentale,come già anticipato,lo assumono le due seguaci di padre Nazario:la prostituta Andara(la quale nutre nei confronti dell'uomo una sorta di bisogno,più vicino alla superstizione,che a un reale sentire cristiano)e Beatriz,abbandonata dal suo uomo e aspirante suicida(anche lei avvicinatasi più alla figura del Nazario-uomo,che all'ideale religioso);entrabe possono essere accostate alla figura della Madallena,una sorta di doppio alter-ego di quella,che nei Vangeli apocrifi,viene descritta come la moglie di Gesù(che Buñuel abbia inserito anche questa tematica?).Insomma,un film che non condanna affatto il messaggio Cristiano,ma che amaramente constata la reale sua impraticabilità.
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