Alberto Anile
A rendere ancora più triste il ritorno di Totò al cinema è la concomitante crisi del cinema italiano. I produttori, afflitti dalla concorrenza americana, cercano la salvezza nelle coproduzioni con partner francesi e spagnoli. Le pellicole che nascono da questa situazione sono di solito scipite, ibridi costruiti intorno a un cast eterogeneo, compromessi fra le differenti esigenze delle platee francesi, spagnole e italiane. Tra il '57 e il '59 Totò si ritrova fianco a fianco con Fernandel, Pablito Calvo, Abbe Lane e Louis de Funès, ma difficilmente esce arricchito dal confronto, perché spesso i registi e gli sceneggiatori scelgono di puntare i riflettori sui suoi partner; la recitazione di Totò, già appannata a causa della malattia, viene poi azzerata dall'approssimazione con cui vengono tratteggiati i suoi personaggi. [...]
di Alberto Anile, articolo completo (2364 caratteri spazi inclusi) su 1998