Giocando allo specchio Stanley Kubrick si osserva, o meglio, scruta l’umana debolezza,”attraverso una “schizoide rappresentazione ,amara, disperata , profonda.
Ma c’è dell’altro:la peripatetica della follia passa per qua attraverso un apparente commedia che è poi dramma disperato perché annega “in un singhiozzo di profondo annichilimento ”.
Esisto forti analogie fra l’atto mentale della violenza e l’azione della violenza in quanto atto fisico: l’uno produce l’altro ed in una sorta di continuum perverso; si cade in contenitore senza vasi comunicanti e per spezzare questo continuum e generare un atto energetico di segno positivo è necessario un momento di consapevolezza come questo film che è una fiera presa di posizione contro l’imbecillità dell’uomo;in particolare contro la guerra ed i suo apparato,in genere contro il potere che spegne la divina scintilla dell’intelligenza.
Disse Indro Montanelli del film parafrasando una sua intervista “Non è il mio campo ma questo Stanley Kubrick ha , nel suo districarsi, un modo speciale di comunicare è sorprendente l’apparente semplicità coincide sempre o quasi con intensità.”
“Orizzonti di gloria” (dal titolo originale “Paths of glory” con la straordinari partecipazione di Kirk Douglas ;James B.Harris ne è il produttore, lo stesso di “Rapina a mano armata”; sodalizio musicale con Gerad Fruied ) è’ film dalla solida posizione antimilitarista che scruta la guerra nella struttura militare con tutte le implicazione disumane, piene di cinismo, di ipocrisia ed esaltazione dell’ego.
E’ condanno altamente incisiva perché si scruta” il “male oscuro della guerra “ e dei sui meccanismi sincronici e di “entanglement” analizzando il male nel terrificante intreccio psicologico che conduce al plotone di esecuzione uomini incolpevoli; dai dialoghi fra coloro che stanno per essere fucilati si evince tutta la debolezza del pensiero militare e la potenza del messaggio implicito ed esplicito del film ; in questo deserto rifulge la figura del capitano di trincea impersonato dal grande Kirk Douglas difensore degli oppressi condannati a morte .
Il film ,dopo l’esecuzione , si chiude con una musica tedesca di una giovane donna , che piangendo, intona un canto armonico per le truppe francesi : la giovane e bella cantante sarà poi una delle tre mogli di Stanley Kubrick.
Altre connotazioni del film sono la vivida rappresentazione della guerra di trincea e la fiera stupidità di comandanti accecati dall’ego e dal protagonismo.
Questa condanna ferma contro la guerra verrà poi riconfermata dalla stesso Stanley Kubrickinaltri suoi capolavori come ” Foll Metal Jaket “dove l’incisività dell’immagini verrà rafforzata dall’intensa condivisione con contenuti musicali ma anche con lo splendido "Stranglove" che usa come vettore di comunicazione l'elemento grottesco ed istrionico
Dice Kirk Douglas di Stanley Kubrick ” trovai i soldo per produrre Orizzonti di Gloria perché mi ero innamorato del suo “Rapina a mano armata” .Mai un senso di riconoscenza ; fu un talento schiacciato da un ego napoleonico”…poi ancora sempre da Kirk Douglas su Stanley Kubrick "Si uno “stronzo” presuntuoso ma anche un genio,difficile stargli vicino “
Perché riportare alla luce risentimenti personali contro questo speciale regista?
Solo per far capire quanto sia stato difficile condividere una esperienza con chi ha un diverso sentire con un con un genio che non lasciava alcun autonomia decisionale ai suoi collaboratori perché tutto deve essere orchestrato da Stanley Kubrick; dicevano di lui che era un autentico “ “schiaccia sassi“.
Un personalità fortissima e carismatica che aveva la consapevole capacità di dominare completamente le altre figure”.
Posso “sentire” Kubrick solo dal suo lavoro, non avendo mai avuto occasione di conoscerlo nel suo privato: è forse il più grande regista del XX° secolo , un genio solitario, un poco misantropo, amante della musica del Jazz del gioco degli scacchi , della fotografia, della musica classica e della solitudine .
Concludo con una dichiarazione del nostro maestro Ermanno Olmi;a domanda si chi fosse un genio rispose così: “A parte i casi di malattia mentale ,l’essere umano ha una certa capacità di “intelligere" .
Ecco è un genio è colui che usa questa capacità dilatandola :se è vero che l’uomo è espressione del Divino la marcia verso la genialità è in un certo senso anche dimostrazione ulteriore dell’esistenza di Dio.”
Grazie per l'attenzione
Weach illuminati
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