Titolo originale | Twelve Angry Men |
Anno | 1957 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Sidney Lumet |
Attori | E.G. Marshall, Lee J. Cobb, Henry Fonda, Martin Balsam, Ed Begley, Jack Klugman Joseph Sweeney, George Voskovec. |
Tag | Da vedere 1957 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 4,06 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 13 gennaio 2017
Il film denuncia chiaramente la sua origine di sceneggiato televisivo: si svolge in una stanza dove dodici giurati stanno decidendo se condannare o as... Il film ha ottenuto 3 candidature a Premi Oscar, ha vinto 2 Nastri d'Argento, Il film è stato premiato al Festival di Berlino,
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Il film denuncia chiaramente la sua origine di sceneggiato televisivo: si svolge in una stanza dove dodici giurati stanno decidendo se condannare o assolvere un ragazzo sbandato accusato d'omicidio per rapina. Dapprima quasi tutti sono convinti della colpevolezza del giovane ma poi, piano piano, uno dei giurati, calmo e riflessivo, riesce a convincere gli altri che non ci sono indizi sufficienti per formulare un verdetto di colpevolezza.
è incredibile come un film di quasi 60 anni fa, girato in bianco e nero, interamente in un'unica stanza, interamente basato sui dialoghi dei 12 protagonisti, sia un perfetto capolavoro dell'arte cinematografica, che regge a distanza di oltre mezzo secolo al gusto dello spettatore moderno, soddisfacendolo ampiamente con la sua modernità e attualità, ed anzi lasciandolo stupito [...] Vai alla recensione »
L'opera di Sidney Lumet è qualcosa di veramente straordinario: ambientare in un'unica stanza ( fatta eccezione per i primi 2 minuti in tribunale) un film e riuscire a non renderlo noioso e pesante ma contrariamente coinvolgente e avvincente. Il titolo originale : "Twelve angry men", descrive pienamente lo stato d'animo dei protagonisti, dodici semplici cittadini chiamati [...] Vai alla recensione »
Il film è un capolavoro dopo 60 anni di vita,La regia è di Sidney Lumet al suo primo film pur avendo alle spalle numerose regie televise anche con attori che sarebbero diventati famosi come Grace Kelly. Successivamente fu regista in famosi flims per tutti: Quinto potere e il Verdetto. La sceneggiatura è di Reginald Rose tratta da un suo dramma teatrale.
Chi potrà assistere alla proiezione di questo straordinario film, potrà dirsi, a giusta ragione, di essere fortunato. L’ho visto più di una volta perché, anche quando lo danno in tv, non posso perdere l’occasione di rinnovare il piacere che provai quando lo vidi la prima volta. Il film va gustato in una sala di proiezione, o comunque in assoluto silenzio, non ci si può distrarre, occorre la massima [...] Vai alla recensione »
95 minuti, 12 Uomini, 4 finestre, 2 stanze, 1 film capolavoro. Sidney Lumet è un grande vecchio che non ha bisogno di alcuna presentazione; di una bravura tale da riuscire a creare un film geniale con la sola forza delle parole. Pochi sono i registi che ci sono riusciti, ed in questo caso il merito va anche agli attori, in particolare al magistrale Henry Fonda.
Capolavoro dell’esordiente Lumet nel lungometraggio con una piece teatrale tratta da un soggetto di Rose con la sceneggiatura dello stesso Rose rifatta dal ’57 ad oggi almeno tre volte al cinema e mille volte al teatro in tutto il mondo, in Italia anche dal nostro Gassman figlio. Basato tutto sulla performance recitativa dei 12 attori interpreti dei componenti la giuria popolare, chiamata ad esprimersi [...] Vai alla recensione »
L'esordio di Sidney Lumet è un capolavoro senza tempo. Intrattenere, tenere alta l'attenzione, non annoiare per quasi 100 minuti è un'impresa che può riuscire solo ai più grandi, infatti così su due piedi mi vengono in mente Polanski e Hitchcock. Rimanendo su La parola ai giurati (12 angry men) non si può che lodare la sceneggiatura, seppur con qualche forzatura nel presentare i "ragionevoli dubbi", [...] Vai alla recensione »
Finalmente nel pieno di agosto è passato in televisione uno dei capolavori del cinema: la parola ai giurati di S. Lumet, che deve essere considerato tra i più grandi registi di tutti i tempi. Ogni aggettivo è insufficiente: maestria assoluta nelle riprese piano sequenza più primi piani, sceneggiatura perfetta, atmosfera perfetta, musica perfetta, recitazione superlativa di tutti gli attori nessuno [...] Vai alla recensione »
Scintillante opera prima di Sidney Lumet, che sarà poi tra i più lucidi analisti della società americana, dei meccanismi della giustizia e dello spietato mondo mediatico. La pellicola ci offre un quanto mai variopinto affresco di caratteri, valori morali e classi culturali, che assume i toni di uno scontro dialettico geniale e mai fine a se stesso.
come fare un capolavoro utilizzando 2 location (tribunale e stanza dei giurati) 12 meravigliosi attori e una storia di parricidio Ti tiene incollato alla poltrona decisamente di gran lunga superiore a molti panettoni Hollywoodiani che producono oggigiorno e che incassano milioni di dollari(immeritatamente)
Lumet è stato un grande regista e questa è una delle sue migliori realizzazioni.Atto d'accusa contro il sistema giudiziario americano di quegli anni, è soprattutto una denuncia sulla barbara istituzione della pena di morte.Ma è anche la storia sorprendente di come un uomo solo riesca con la sua capacità introspettiva,la sua stringente logica deduttiva,il [...] Vai alla recensione »
Un ragazzo neppure maggiorenne è imputato di parricidio. La parola viene data ai 12 giurati, che si riuniscono. Ognuno di loro ha caratteristiche comportamentali e psicologiche diverse dall'altro. Sono quasi tutti convinti che il ragazzo sia colpevole, eccetto uno, che con sapienti capacità persuasive fa valere le proprie ragioni a poco a poco sugli altri.
Un ragazzo venuto dai quartieri popolari e proletari, economicamente e socialmente svantaggiati, è imputato dell’omicidio del padre. Dodici giurati devono decidere se condannarlo o assolverlo. Undici giurati su dodici sono sicuri della sua colpevolezza, uno solo (Henry Fonda), ne proclama l’innocenza. Nella stanza ristetta dove si riunisce la giuria, un uomo solo, contro tutti, comincia [...] Vai alla recensione »
Sono piuttosto giovane, e prima di oggi - sebbene appassionata di cinema - mai avevo visto La parola ai giurati, di Sidney Lumet. L'ho fatto dopo consiglio di un caro amico cinefilo e ne sono rimasta letterlamente folgorata. Novanta minuti in cui, fra dialoghi o monologhi, emergono rancori, odi, pregiudizi, biechi o vacui interessi personali, addirittura manifestazioni di xenofobia, ma anche lucidit&agr [...] Vai alla recensione »
Film famoso e certamente esemplare per la magnifica realizzazione complessiva e l'apporto attoriale come da abitudine americana. I caratteristi sono scelti con abilità e hanno solo il difetto di essere decisamente troppo enfatici, nella rappresentazione d'ogni singolo personaggio. Il "cattivo" è troppo "cattivo", il "superficiale" troppo tale e così [...] Vai alla recensione »
Il testo della sintesi contiene un notevole errore: il movente dell'omicidio non è detto che sia la rapina, ma certamente non è l'odio verso il genitore.
Un film che non invecchia mai nonostante le due uniche location e i pochi attori presenti. Il film ripercorre la banalità di certe persone che giocano egoisticamente con la vita degli altri e lascia quella luce di speranza rappresentata dalla persona che convince le altre undici.
Ehh, ragazzi, questo è un film che ti tiene inchiodato alla poltrona. Ha delle tempistiche, dei caratteristi, dei dialoghi eccellenti. Vuoi sapere come andrà a finire e perchè . Certo che J.Lee Cobb era veramente un fenomeno di attore. Secondo me i bei film e gli attori veri arrivano fino alla fine dei '70, poi la qualità cala vertiginosamente lasciando quà e là poche eccezioni
L'attore giurato n.10 (film del 1957) non è Ed Begley Junior, ma suo padre Ed Begley.
Bel film ma non me la sento di dire un capolavoro. Lezione di vita. Scorrevole , a differenza dei film dell'epoca b/n , molti dei quali sono estramamente pallosi.
Dodici giurati si radunano in camera di consiglio per decidere il caso di un ragazzo diciassettenne accusato di aver pugnalato il padre. Le prove parrebbero lampanti, ma uno dei giurati ha un dubbio. Per quel dubbio, che si rivelerà fondato, gli altri undici restano a discutere su un caso che ritenevano risolto, e tale comunque da non turbare i loro progetti per la sera.