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"All That Heaven Allows"(DOuglas Sirk, da un romanzo d Harry Lee e sceneggiato dallo stesso Lee e da Edna Lee, coautrice anche del libro, 1955)oggi ci rida'un quadro della societa'USA ma non solo molto vecchio: donna, anzi vedova ricca che si vorrebbe-dovrebbe sposare con un uomo piu'giovnae e pregiudizi a non finire sull'eventuale rapporto di lei con il giovane quando il marito era ancora vivo, sulla disparitaa'sociale(lui e' un giardiniere, come lo era il padre), sul fatto che lui e'un"machon"etc Pregiudizi di altri tempi, nella parte agraria/montanara.-conservatrice degli States, dove il tutto oggi ci sembra antidiluvinao, anche se determinati pregiudizi persistono e "vanno avanti", anche se in maniera differente, rivolti ad altro ma comunque sempre penalizzando le donne, ricche o meno. E Sirk,ancora una volta, filma un me'lo(questo e¿il gnere filmico in cui il film si inserisce, dicharandosi tale)di grnade rilievo in cui HUdson e la Wyman, supportati da tritagonisti/e comunque di vaglia ottengono risultati notevolissimi, di grande spessore e rilievo. UN film da apprezzare e studiare anche propria analiticamente(seuqneza per sequenza)come ogni opera di Sirk, peraltro. Eugen
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