Miseria e nobiltà |
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Un film di Mario Mattoli.
Con Sophia Loren, Totò, Giuseppe Porelli, Carlo Croccolo, Franca Faldini.
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Commedia,
durata 95 min.
- Italia 1954.
MYMONETRO
Miseria e nobiltà
valutazione media:
3,85
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Totò: il più grande di sempredi GiorpostFeedback: 16414 | altri commenti e recensioni di Giorpost |
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giovedì 19 novembre 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Le parole servono sempre, sono il sale che condisce una giornata, sono spezia che aromatizza una bella serata tra amici. Ma in certi frangenti della vita queste, le parole, da sole non bastano. A chi ama visceralmente il Cinema (con la mia classica C maiuscola) un'opera come questa desta sorpresa ogni qual volta la si guarda, ogni volta si ride e si sorride, ogni volta è un'immensa allegria che pervade l'anima e ti lascia, appunto, senza parole. L'unico artista del Novecento capace di fare questo è stato quel grande Totò, in questa occasione (secondo mio umilissimo parere) tra le Sue più straordinarie interpretazioni. Quel Totò che amaramente fu snobbato in vita da quella critica troppo aristocratica e finto-competente che ancora oggi, incredibile ma vero, gli "concede" 3 misere stelle, ironicamente ad un film che di nome è Miseria ma di fatto è Nobiltà. Quella nobiltà che faceva capolino tra i grandi attori e registi di un'epopea irripetibile che ha sfornato quei Mario Castellano, Fernandel, Macario, Peppino, Nino Taranto, Fabrizi, Manfredi e quant'altri, tutti personaggi che in qualche modo hanno incrociato le loro strade con il più grande attore della storia del Cinema italiano. Avete letto bene, il più grande attore della storia del Cinema italiano, non solo della commedia. Miseria e Nobiltà riprende l'opera teatrale ottocentesca di Edoardo Scarpetta, assume i connotati della farsa più riuscita, con scene entrate nel cuore del Popolo, da quella degli spaghetti a quella del gelato, battute esilaranti, dialoghi surreali ed anche riuscitissimi costumi ed una buona scenografia. La Loren quasi passa inosservata pur con cotanta prorompente presenza fisica, tale è la bravura del cast che circonda e accompagna egregiamente il De Curtis nel guadagnarsi quella "minestra" tanto ambita da una famiglia povera, da "4 imbroglioni morti di fame" che cercano ad ogni costo di arruffarsi quelle 2 lire in più per sopravvivere. Tanta attualità, ancora oggi potrebbe essere girato un film così, ma solo sulla carta, perchè di artisti come Totò, haimè, non credo ne nasceranno più.
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