Il prigioniero è un western molto interessante del 1954 diretto da uno dei registi più noti della Hollywood dei tempi d'oro: Henry Hathaway, regista poliedrico autore di molti film famosi, tra cui: I lancieri del Bengala, Il bacio della morte, Chiamate Nord 777, Rommel la volpe del deserto. Il grinta che fece vincere (finalmente) un Oscar a John Wayne, anche se non ne vinse mai uno.
Qui dirige 2 dei suoi attori preferiti: Gary Cooper e Susan Hayward una della più brave attrici americane del periodo 1938-1970 (La dominatrice del destino, Le nevi del Kilimangiaro), ebbe come migliore attrice 4 nomination e 1 Oscar per Non voglio morire).
La trama: una nave diretta in California è costretta per un guasto a fermarsi in un piccolo porto messicano, scendono Hooker un avventuriero solitario (Gary Cooper), Fiske un giocatore d'azzardo (Richard Widmark) e Luke un pistolero (Cameron Mitchell). Nel paese arriva una donna Leah Fuller (Susan Hayward) che chiede aiuto per soccorrere il marito sepolto da una frana in una miniera d'oro nelle montagne lontana alcuni giorni a cavallo, offrendo un lauto compenso. I tre accettano e dopo un viaggio arduo arrivano nella miniera e riescono a trarre in salvo, anche se ferito, il marito John (Hugh Marlowe), però sono circondati dagli Apache. Riecono a fuggire, ma sono inseguiti dagli indiani e muoiono Luke e il marito che pur essendo in contrasto con la moglie che lo aveva spinto in quell'avventura, dà la vita per lei. Alla fine Fiscke si sacrifica fermando in una gola ristretta gli indiani, permettendo così alla donna e a Hoker che nel frattempo si erano innamorati a salvarsi con la prospettiva di iniziare una nuova vita.
Il film a colori, ha una bella ambientazione tra foreste e montagne , rivelandosi un buon western con una trama abbastanza originale e con i caratteri dei protagonisti ben delineati. I sentimenti e le passioni sono vari: l'avidità per l'oro, il senso della morte incombente espresso nella continua presenza degli Apache, il sacrificio della propria vita per amore o per un semplice sentimento di gratuità, il coraggio di affrontare il rischio come sfida per dare un senso alla propria vita. Il ritmo è avvincente e ben realizzate le scene di azione, belle le musiche del famoso compositore Bernard Hermann che lavorò con i più famosi registi da Hitchcock (La donna che visse 2 volte, Intrigo internazionale) a Martin Scorsese(Taxi Driver).
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