Mettiamo subito da parte il titolo italiano. Il cacciatore (“The bounty hunter” è il titolo originale) è uno solo, Jim (Randolph Scott), ed è un implacabile cacciatore di taglie. All’inizio del film un ricercato, inseguito, cerca di ucciderlo ma viene sopraffatto. Jim riporta il morto in città e riscuote la taglia. Ha un oscuro passato, che lo spinge ad uccidere i ricercati invece di catturarli (wanted, died or alive) ma sempre per legittima difesa. Gli viene offerto poi un lavoro complicato: individuare tre banditi in fuga che un anno prima avevano rubato centomila dollari dalla zecca, quindi riconoscibili, e non li avevano spesi. Jim non vuole occuparsene ma cambia idea quando sente che durante la rapina i banditi hanno ucciso. Quindi si reca in una locanda dov’erano passati, e alla fine sa che uno di loro è ferito ad una gamba, e che i tre si sono rifugiati in una cittadina, hanno nascosto il denaro che non possono spendere,e ora fanno parte della comunità. Jim entra in città sotto falso nome e si stabilisce in un hotel, il cui proprietario (Ernest Borgnine) zoppica. Va subito dopo dal medico, che dice di non ricordare bene a chi aveva estratto, un anno prima, una pallottola da una gamba. Sua figlia Julie (Dolores Dorn) invece ricorda meglio e chiede al padre perché sia reticente, ma lui cerca di eludere le sue domande per proteggerla. In seguito Jim entra in un saloon e viene avvicinato da una donna (Marie Windsor), moglie del proprietario, che cerca inutilmente di scoprire chi sia. In seguito il cacciatore di taglie corteggia Julie, ma di notte viene attaccato da un ragazzo, che lo conosce e rivela a tutti la sua vera identità. Da quel momento serpeggia la paura nella comunità, perché Jim sta cercando dei banditi che si nascondono fra loro, e lo sceriffo cerca in ogni modo di allontanarlo ma non ci riesce, come non riescono i suoi concittadini. La situazione precipita quando Jim fa sapere di aspettare una lettera con la foto di uno dei ricercati, lettera che sarebbe arrivata il giorno dopo. Vari colpi di scena finali, e la rivelazione del passato di Jim, concludono questa storia veramente interessante. Infine il cacciatore di taglie diventa “la più cara e dolce persona del mondo” per merito di Julie, diventata sua moglie. Bel film davvero, non solo per la trama ma anche per la regia (Andrè de Toth) attenta ad ogni particolare e capace di confondere le idee sull’identità dei banditi. Tutti bravi e professionali anche gli attori. Insomma un film che ha un suo stile essenziale ed elegante, una sua coerenza ed in ogni momento cattura l’interesse dello spettatore, quindi certamente da rivalutare.
[+] lascia un commento a giorgio del signore »
[ - ] lascia un commento a giorgio del signore »
|