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Mary è una donna americana sposata venuta a Roma per trovare la sorella.Invaghitasi di Giovanni,e paurosa dello scandalo, decide di ritornare in America prendendo il treno per la Francia.Giovanni si presenterà alla stazione,e la donna non resisterà alla tentazione di rimanere con lui.Ma il destino sembra riportarla indietro,anche se l'abbandono probabilmente sarà solo fisico ma mai sentimentale.Vittorio De Sica (Umberto D.,ladri di biciclette) firma un altro capolavoro.Scritto da Cesare Zavattini,il film racconta il dramma di un amore combattuto e sofferto, lacerato dal dubbio e la paura.Mary è una donna debole,insicura, che in questa stazione come un anima in pena.De Sica è abile nello strutturare le direzioni dei protagonisti (Mary dopo la lite con Giovanni vaga a destra e sinistra,nel finale si metaforizza la direzione opposta che prende la donna verso destra con il treno e Giovanni verso sinistra) e si serve di un ottimo direttore della fotografia come G.R.Aldo,che evidenzia particolari interessanti (la scena sul vagone vuoto dove la luce illumina solo gli occhi,un esempio di limpidita' umana del sentimento.La stazione diventa un luogo dove Mary cerca di fuggire (da se stessa?),da una realtà che l'aspetta o che l'aspetterebbe,e il destino Desichiano quando si naviga nel dubbio arriva imperante e trova la soluzione inoppugnabile.Un film di grande sentimento sulla paura del cambiamento(lo scandalo sarebbe una modificazione dell'immagine) e sull'impossibilità di riprendere un treno che si è perso per sempre.Attori principali americani (Montgomery Clift,Jennifer Jones),all'altezza della situazione.Un esempio di vero cinema.
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